Politiche sociali, Valiante: «Regione Campania assente, nemmeno un euro per disabili e fasce svantaggiate»

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Politiche sociali, Valiante: «Regione Campania assente, nemmeno un euro per disabili e fasce svantaggiate»

«La Regione Campania non ha stanziato nemmeno un euro per l’assistenza sanitaria dei disabili e delle fasce svantaggiate. Parliamo di persone completamente cancellate dalla politica della Giunta Caldoro». A dichiararlo è il consigliere regionale Gianfranco Valiante.

«Il Piano di rientro del settore sanitario relativamente alla compartecipazione alla spesa delle prestazioni socio-sanitarie – continua Valiante – grava esclusivamente sui Comuni peraltro già alle prese con i gravi tagli del Governo e il Patto di stabilità: il fondo per la non autosufficienza è stato cancellato. I Comuni sono a loro volta insolventi e le strutture che assistono le persone anziane e le persone con disabilità non possono più cedere i propri crediti alle società finanziarie».

Famiglie disperate «Insomma, è un cane che si morde la coda e i cui effetti si ripercuotono esclusivamente sull’assistenza ormai assicurata solo dalla buona volontà degli operatori. Le famiglie – prosegue Valiante – sono disperate e le strutture sanitarie alle prese con una gravissima crisi economica, alle prese con problemi finanziari risolti, periodicamente, solo dalle anticipazioni del sistema bancario comunque ridotte, negli ultimi mesi, di un ulteriore venti per cento».

Assistenza precaria «Il risultato della politica di scaricabarile della Regione Campania – rincara Valiante – è quello di aver determinato un irreparabile crollo finanziario delle strutture private convenzionate, alle prese oggi con licenziamenti e gravi problemi economici, e, soprattutto, un decadimento dell’assistenza che non garantisce più la tutela alla salute delle fasce più deboli, pregiudicando la continuità e la qualità dell’attività assistenziale. Un paese civile – conclude – che non assiste disabili e malati gravi, non può permettersi una politica come questa. Per noi, sin da subito, sarà mobilitazione generale».

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