VeliaTeatro: la condanna di Socrate rivive all’ombra della torre Angioina nell’area archeologica di Elea-Velia

| di
VeliaTeatro: la condanna di Socrate rivive all’ombra della torre Angioina nell’area archeologica di Elea-Velia

Due leggii sul palco, uno schermo, null’altro a fare da scenografia se non la luna in cielo e la torre Angioina che sovrasta il palco di VeliaTeatro: questa sera va in scena la condanna di Socrate, dal dialogo di Platone “Apologia di Socrate”.

Socrate e Meleto, interpretati dagli attori Bob Marchese e Mattia Mariani, ci portano nell’aula di tribunale di Atene dove il filosofo venne condannato con l’accusa di essere un uomo senza dio, dirottatore e corruttore delle menti dei giovani.

Bob Marchese veste i panni di Socrate con disinvoltura, sia su palco che su schermo: i due attori vengono infatti da una rivisitazione cinematografica in chiave moderna del “Critone” intitolata “L’ultima notte” e diretta da Mattia Temponi, anch’egli presente alla proiezione della pellicola avvenuta dopo lo spettacolo teatrale.

Alla proiezione segue un dibattito con regista e attori, che ci spiegano com’è stato girare un film che parla di giustizia e di condanna all’interno di un carcere insieme ai detenuti: ne viene fuori una critica al sistema carcerario, fatto di assurda burocrazia e paradossali tentativi di reinserimento dei detenuti.

A questo proposito risultava ai presenti sul palco peculiare il fatto che ai detenuti venisse concessa l’opportunità di laurearsi in carcere a patto che, appena usciti, si fossero accollati le spese per gli studi: «Un modo per farli ritornare a studiare meglio», ironizza Mattia Mariani.

Foto a cura di Michele Calocero

Consigliati per te

©Riproduzione riservata