Omicidio di Vibonati, il marito della donna uccisa a coltellate rimane in carcere

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Omicidio di Vibonati, il marito della donna uccisa a coltellate rimane in carcere

Resta nel carcere di Sala Consilina, Sandro Pili, l’uomo accusato della morte di Pierangela Gareffa, la 39enne di Vibonati ma originaria del Venezuela uccisa il pomeriggio di domenica 30 novembre dal marito nella loro abitazione a Vibonati. Il tribunale della Libertà ha rigettato la richiesta di scarcerazione per l’uomo. Ai giudici del Riesame, come spiega 105 Tv il legale dell’uomo aveva chiesto per il suo assistito gli arresti domiciliari, ma la richiesta è stata rigetttata e l’uomo deve restare in carcere almeno fino a nuova disposizione.

I fatti E’ in carcere con l’accusa di omicidio volontario Sandro Efisio Pili, il marito di Pierangela Gareffa, trovata morta domenica 30 novembre a Vibonati. Sul cadavere della donna è stata trovata una ferita da arma da taglio: secondo l’uomo, però, la moglie si era fatta male con una ringhiera, ma questa versione non ha convinto i carabinieri, che l’hanno interrogato per tutta la notte. A dare l’allarme sarebbe stato proprio lui, che ha bussato alla porta di un vicino di casa dicendo che la moglie non si sentiva bene. La coppia ha un figlio di 12 anni, che non ha saputo spiegare cosa sia successo in casa perché si trovava in un’altra stanza rispetto a dove è stato trovato il cadavere della mamma. Ora il piccolo è stato affidato ai nonni paterni. Secondo la ricostruzione dei militari, i due hanno litigato, poi il marito ha colpito la donna a un fianco con un coltello da cucina. Ha tentato di medicarla e di disinfettare la ferita ma lei è morta, probabilmente per una emorragia interna. Resta però da appurare se si sia trattato di un raptus di follia o se l’aggressione fosse stata premeditata. 

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