Gelo e neve, Consac e la conta dei danni: quasi mille contatori rotti tra Cilento e Diano

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Gelo e neve, Consac e la conta dei danni: quasi mille contatori rotti tra Cilento e Diano

Mentre non si allenta la morsa del gelo, l’azienda che gestisce l’erogazione idrica in Cilento e Diano fa la conta dei danni. Al momento sono stati segnalati 879 casi di contatori rotti di cui 615 in Cilento e 267 nell’area del Vallo di Diano Alburni. Ad oggi sono stati già sostituiti 485 contatori danneggiati dal gelo. Dunque, gravi difficoltà nella gestione del servizio idrico, emergenza che ha costretto Consac agli straordinari del personale a causa delle gelate che si sono verificate su tutto il territorio del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. 

«Diverse centinaia sono state inoltre le chiamate per mancanza di acqua a causa del congelamento delle tubazioni. – spiega l’ente con una nota – Pur nella eccezionalità dell’evento deve rilevarsi come i danni ai contatori dipendono, in massima parte, dalla mancata protezione degli stessi e dalla mancata adozione di elementari cautele che gli utenti dovrebbero mettere in pratica. Si ricorda al riguardo che l’utente, quale custode del contatore, ha la responsabilità della sua conservazione e risponde di eventuali alterazioni, manomissioni o rotture. Analogamente il congelamento delle tubazioni di derivazione che collegano il fabbricato alle condotte pubbliche è normalmente dovuto alla scarsa profondità di interramento o addirittura al loro posizionamento fuori terra. Si tratta in ogni caso di lavori male eseguiti di cui si paga pegno in queste occasioni, benché rare nella contingente eccezionalità».

Cosa fare? Consac raccomanda infatti di proteggere il contatore avvolgendolo con stracci e plastica o di utilizzare materiali isolanti quali ad esempio quello usato per proteggere le piante dal gelo o polistirolo, poliuretano espanso, polistirene o altro materiale facilmente reperibile presso rivenditori del settore edile. Anche le nicchie che contengono il contatore possono essere isolate mediante rivestimento interno delle pareti e dello sportello con pannelli di idoneo materiale coibentante. Per le tubazioni a vista sui lati perimetrali dei fabbricati o in spazi esterni è consigliabile usare gli appositi manicotti di isolamento reperibili nei negozi di idraulica. Un vecchio metodo, sempre efficace, è quello di far defluire dal rubinetto un filo di acqua che impedisce il congelamento, utilizzando semmai la vasca da bagno per recuperare l’acqua. Per le case non presidiate è fortemente consigliato lo svuotamento della tubazione chiudendo la chiave generale e facendo scorrere l’acqua dal rubinetto posto nel punto altimetrico più basso.

«Nessun intervento è purtroppo attuabile da parte degli operatori di Consac nel caso di congelamento delle tubazioni che, se a vista, possono essere scaldate con phone o con acqua a temperatura di alcuni gradi superiori allo zero e successivamente intiepidita, accelerando in tal modo il processo di scongelamento. – spiegano –  Una particolare raccomandazione è rivolta ai numerosi utenti di case non abitate che sono invitati a verificare lo stato del loro impianto idrico che a seguito del disgelo potrebbe evidenziare perdite che possono causare danni agli immobili e consumi che, se registrati dal contatore, faranno inevitabilmente lievitare i costi in bolletta».

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