Arresti per appalti in provincia: ogni imprenditore aveva un colore sulla cartina. In Cilento verde chiaro per Sarli, quello scuro per famiglia Ruggiero

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Arresti per appalti in provincia: ogni imprenditore aveva un colore sulla cartina. In Cilento verde chiaro per Sarli, quello scuro per famiglia Ruggiero

Ognuno aveva il proprio colore. Ognuno si riconosceva sulla cartina geografica per una tinta. La provincia di Salerno risultava agli occhi di chi gestiva tutta la situazione come un arcobaleno di intrecci. Un po’ come il gioco Risiko, il passatempo strategico di tutti i tempi.

I colori per ogni zona I “capocordata”, così definiti dal Procuratore Roberti, avevano scelto questo metodo per spartirsi le zone. Gennaro Citarella controllava la zona dell’agro nocerino con il colore rosa, insieme a suo cugino Giovanni che invece aveva scelto il giallo. Questi due, secondo gli inquirenti, erano i «capi dell’organizzazione». Nel Cilento il verde prevaleva come colore: Luigi di Sarli controllava Teggiano e l’alto Cilento, era uno dei costruttori più operativi ed utilizzava il verde chiaro sulla cartina. Giuseppe e Carmine Ruggiero, padre e figlio, avevano scelto il verde scuro per segnare la zona bassa del Cilento. Tutti gli altri 300 imprenditori facevano parte di uno dei tre gruppi. Ma anche loro avevano diritto a scegliere un colore: azzurro per Federico Spinelli, marrone scuro per Giovanni Botta e marrone chiaro per Emanuele Zangari.

«Tesoro informatico» La mappa colorata era contenuta nel computer di Gennaro Citarella, proprietario dell’albergo “Due Torri” di Maiori, che aveva un vero e proprio archivio informatico. Dagli investigatori sono stati ritrovati pen drive e hard disk, custoditi gelosamente nella cassaforte. L’archivio era gestito dalla sua più stretta collaboratrice, Silvana Bevilacqua, capace di tenere decine di conversazioni telefoniche al giorno con i costruttori coinvolti nel cartello criminale e di ricordare percentuali, numeri e date, nonchè di risolvere i problemi con la cera lacca delle buste contenenti gli elenchi che arrivavano dai funzionari della Provincia e dei sigilli che non venivano recapitati.

Nel Cilento «comandava» Di Sarli Luigi Di Sarli era il punto di riferimento degli imprenditori nel Cilento, ma era anche il costruttore che aveva più rapporti con i funzionari della Provincia. Di Sarli è già ai domiciliari per gli appalti fantasma emersi da una indagine della guardia di finanza (Ghost Road), tra cui quello relativo alla strada che collega Celso a Casalvelino, denunciato dal sindaco di Pollica Angelo Vassallo prima di essere ammazzato nel settembre 2010.

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