Conte: «Per la Storia e, forse, per darsi una possibilità concreta»

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Conte: «Per la Storia e, forse, per darsi una possibilità concreta»

di Antonio Conte*

Caro Direttore, se fossi uno scrittore della portata di Agatha Christie, per raccontare agli italiani cosa è accaduto scriverei un romanzo simile ad “Assassinio sull’Orient Express”.

A mio giudizio, infatti, la trama di questo racconto rende bene i termini in merito alla distruzione dell’Italia.

Per chi non lo sapesse, alla fine di questo romanzo giallo si scopre che a consumare il delitto sono stati tutti i viaggiatori della carrozza Instanbul-Calais del famoso treno Orient Express.

Per quanto riguarda l’Italia, i responsabili (o, se volete, coloro che hanno letteralmente mangiato la nazione) dell’attuale decadenza morale, sociale, storica ed economica sono praticamente tutti (dirigenti politico-istituzionali, cittadini semplici e meno semplici).

L’ispettore Poirot nell’ultimo capitolo del famoso libro di Agatha Christie, prospetta due soluzioni possibili:

“Interrogate molteplici volte tutte le persone e ragionando sulle loro qualità e personalità, Poirot, in un solo giorno, ha proposto due soluzioni del caso ai passeggeri del treno. La prima consiste nel fatto che un uomo basso e dalla voce femminea, (che Hildegard Schmidt, cameriera della principessa russa Natalia Dragomiroff, dice di aver incontrato quando usciva dallo scompartimento della sua padrona) sia entrato nel vagone Istanbul – Calais quando questo era fermo ad una stazione; questa figura, indossando un abito da conduttore ed essendo munito di un passe – partout, si sarebbe facilmente introdotto nello scompartimento di Cassetti e lo avrebbe ucciso, passando poi per l’attiguo scompartimento della signora Hubbard. La seconda ipotesi, quella vera, è che tutti i viaggiatori di quella vettura siano implicati nell’omicidio. Infatti, ognuna di queste persone aveva legami di parentela o amicizia con la famiglia Armstrong. Dato che Ratchett (il cui vero nome è Cassetti) era stato processato per il suoi delitti, ma non aveva ricevuto nessuna pena da scontare, a Poirot, Bouc e il dott. Costantine sembra opportuno presentare come buona, alla polizia jugoslava, la prima ipotesi.” Quindi, anche le tre persone innocenti, Poirot, Bouc e il dott. Costantine, contribuiscono al delitto nascondendo la verità.

Cari italiani, anche per quanto riguarda l’Italia, le ipotesi sono due e c’è chi vi consiglia (alla stregua di Poirot e co.), manipolando la comunicazione pubblica, di scegliere la prima.

La prima ipotesi è quella della responsabilità, assoluta ed esclusiva, di tutte le istituzioni, dai vari Presidenti della Repubblica ai deputati e senatori del Parlamento, dai sindacalisti ai dirigenti pubblici ed a quant’altri hanno, in un modo o nell’altro, governato e diretto questa nazione dal 2 giugno 1946 ad oggi.

La seconda ipotesi è, invece, quella della responsabilità di tutti gli italiani, nessuno escluso.

Certo, possiamo discutere su chi ha più e chi ha meno responsabilità e, come nel caso del citato romanzo, c’è chi ha pugnalato con forza causando grandi ferite, ferite mortali, e chi, invece, ha causato ferite minori e chi ha addirittura fatto soltanto dei graffi. Ma, a mio giudizio, la responsabilità appartiene a tutti gli italiani in quanto tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo contribuito all’attuale sfacelo!

E mi spiego meglio.

Se è vero come è vero che la maggior parte degli appalti pubblici sono stati truccati (facendo lievitare i costi ed abbassando la qualità), se è vero come è vero che i concorsi pubblici sono stati truccati (creando una burocrazia spesso inutile ma soprattutto incapace) e così via di seguito (chi più ne ha più ne metta), è, purtroppo, anche vero che la stragrande maggioranza (forse tutti) degli italiani chiedeva la raccomandazione così come cercava di guadagnare soldi facendo poco o, addirittura, senza fare alcunché!!!

Ma, conviene prendersi la propria personale responsabilità, rimboccarsi le maniche e cercare di fare quanto possibile per modificare lo status quo?

O, piuttosto, è meglio indicare (con l’indice accusatore) i colpevoli per cercare di sostituirli così possiamo, come in altri casi (vedi ad es. tangentopoli e non solo perché l’elenco sarebbe lungo), continuare, con il gioco delle tre carte, a distruggere? Cambiare tutto per non cambiare niente? Lo abbiamo già fatto molte volte!!!

Voi sceglierete, come altre volte in precedenza, la prima ipotesi, io scelgo la seconda dissociandomi dalla maggioranza perché, oggi più che mai, è necessario costruire una società nuova nella sostanza, dove ognuno faccia la sua parte sia in termini di scelte morali sia in termini di lavoro sia in termini di impegno per modificare le proprie personali storture!!!

*Sociologo ed Esperto di comunicazione, docente di Storia del pensiero sociologico e di Sociologia della Conoscenza presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

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