Mingardina, «strada chiusa» a rischio frana: non ci sono transenne e le auto continuano a circolare

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Mingardina, «strada chiusa» a rischio frana: non ci sono transenne e le auto continuano a circolare

La Mingardina taglia la valle che porta il nome dell’omonimo fiume ed è l’ arteria stradale più importante per i comuni di Centola e Camerota. Senza quella strada le località turistiche cilentane sarebbero tagliate fuori dal resto della Regione. La strada provinciale 562d è ufficialmente chiusa al traffico da oltre sessanta giorni. La causa è nota a tutti e divenne argomento di discussione su Twitter per il noto cantautore Enrico Ruggeri: un grosso incendio divorò la collina che sovrasta l’incrocio della Mingardina con la strada provinciale 66, comunemente conosciuta con il nome di Ciglioto, e fece si che aumentasse in maniera esponenziale il rischio di frane. Dagli uffici della Provincia fanno sapere che «la Mingardina è una strada molto franosa già di per se, ma con gli incendi il rischio diventa davvero troppo».

Promesse non mantenute Per questo motivo l’arteria è stata chiusa al traffico e di conseguenza sono stati apposti dei cartelli stradali per segnalare la decisione presa dai tecnici provinciali subito dopo l’accaduto. In quell’occasione l’assessore alla viabilità, Marcello Feola, promise dei lavori lampo che sarebbero stati effettuati nel giro di poco tempo. Nulla però si è mosso.

Rischia tutta la strada Gli automobilisti che percorrono la Mingardina rischiano la vita ogni giorno. Quest’estate sono stati registrati diversi episodi di caduta massi lungo il pezzo di provinciale che accarezza le spiagge del Mingardo. All’altezza della discoteca il Ciclope un masso trapassò il telone di un camion in corsa e, a distanza di trenta giorni, nello stesso punto un altro masso, questa volta di dimensioni minori, cadde dinanzi ad un’automobile con a bordo quattro ragazze.

Le parole dell’esperto Il giornale del Cilento alcuni giorni fa ha chiesto il parere ad un esperto, Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’Università Federico II di Napoli, ritenuto tra i massimi esperti in Italia in materia di salvaguardia ambientale. «Come al solito – ha dichiarato Ortolani – alla fine dell’estate iniziano le piogge, quelle piogge così pericolose che nell’ottobre 2011 hanno caratterizzato eventi catastrofici con oltre dieci vittime». In estate vengono incendiati boschi e in autunno arrivano i nubifragi, di conseguenza la terra arida estiva con le prime piogge tende a franare e i disagi si moltiplicano.

Non solo frane Oltre al moviemento franoso la Mingardina ha seri problemi che riguardano il cedimento del manto stradale. Di lieve entità quello in località Fenosa, mentre potrebbe causa seri problemi il pezzo di strada che precede la spiaggia del Troncone in direzione Marina di Camerota. Quando in inverno il mare riprende l’attività di erosione, scava sotto il manto stradale facendo si che quest’ultimo ceda sempre di più. Nel mese di aprile i genitori del comune di Camerota hanno avuto paura perfino di mandare i figli a scuola con i pullman che tutte le mattine raggiungono Sapri e Vallo della Lucania e quindi passano per la provinciale. In quell’occasione l’assessore Feola dichiarò: «Interverremo come sempre per risolvere i disagi, ma il problema è tristemente noto ed è causato dalle mareggiate, per cui troverà soluzione definitiva solo con i futuri interventi di protezione del litorale». Anche riguardo quel tratto solo promesse, è stato a malapena recintato ma il pericolo è imminente.

I vecchi avi dissero «no alla costruzione» In redazione si sono interfacciati molti cittadini per cercare di capire meglio il problema e trovare soluzioni possibili per ripristinare la situazione. Uno dei lettori, Aniello Errico, racconta da testimone oculare i giorni che precedettero la costruzione della Mingardina.  «Quando fu costruita la Mingardina ero adolescente – racconta Aniello Errico – e come tutti gli adolescenti di quel tempo nel Cilento, si lavorava dove si poteva e l’occasione della costruzione della strada a Mingardo, fu un’occasione per lavorare». Il lettore del Giornale del Cilento, fa subito riferimento alle «vecchie figure di quel tempo», così definite da lui stesso:«Gli anziani di quegli anni assistivano, insieme a noi ragazzi, alle discussioni degli addetti ai lavori: ingegneri, geometri, architetti e, logicamente, politici. Ricordo una discussione in particolare – continua Errico – parlavano in modo accanito Zi Peppu e Zi Ruminicu di Marina di Camerota, proprio a proposito di quel tratto che il mare ha eroso. Gli anziani conoscevano il mare e invitavano i professionisti del caso a costruire la strada una decina di metri più all’interno della costa, ma le loro preghiere sfumarono invane e i lavori proseguirono senza intoppi».

E’ stata da sempre al centro di dibattiti e discussioni. Di vitale importanza per il turismo di Marina di Camerota e Palinuro, spesso utilizzata da politici come promessa prima di amministrative, oggi è un pericolo giornaliero. In queste occasioni è nel linguaggio comune e nel costume sghignazzare: si aspetta il morto per agire, ma in molti sostengono che si è ancora in tempo per evitare una tragedia. Insomma la Provincia al telefono con il giornale del Cilento conferma che :«Quel tratto di strada è chiuso». Ma sul posto ci sono soltanto cartelli, senza transenne. Mentre le auto continuano a circolare.

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