Ucciso da una fucilata a Torre Orsaia. Comunità sotto shock: «Si muove una foglia e fanno fuoco»

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Ucciso da una fucilata a Torre Orsaia. Comunità sotto shock: «Si muove una foglia e fanno fuoco»

Dieci amici a caccia di cinghiali nel silenzio assordante del bosco sulla collina di Torre Orsaia. Lì, tutti insieme, ci sono stati chissà quante altre volte. Gli uccelli. Il sole che si nasconde pian piano dietro la collina. Il monte Bulgheria che li protegge. Poi uno sparo. Jose colpisce un cinghiale, ma non lo uccide. Segue il sangue. Si allontana dal gruppo. Si apposta. Quasi a gattoni procede tra la folta vegetazione. Poi un movimento di troppo, forse sbagliato, forse no. Sicuramente letale. L’ultimo. Gli amici credono che si tratti di un cinghiale. Da lontano sparano all’impazzata. Nessuno centra il bersaglio, tranne uno. Un proiettile si conficca nel petto del 46enne cilentano. Jose perde molto sangue. Gli amici corrono verso di lui. Qui, la triste scoperta. Hanno colpito il compagno cacciatore. Parte il tam tam di telefonate al centralino del 118. I soccorsi arrivano in località Casalino, a pochi passi dal fiume Bussento. Jose ha già perso la vita. I tentativi di rianimarlo sono inutili.

«Era un cacciatore esperto ed è drammatico pensare che sia morto mentre si stava divertendo». E’ quanto afferma chi lo conosceva. Nei bar non si parla d’altro. Torre Orsaia è sotto shock. «Sparano anche se si muove una foglia, la caccia è una cosa seria e stasera ne abbiamo avuto la dimostrazione», il secondo concittadino di Jose parla con rabbia. Al centralino del sindaco nessuna risposta. Il parroco prega per la famiglia. Le pagine dei giornali da sempre sono state riempite con episodi simili. Soprattutto nel Parco del Cilento. Jose Antonio D’Adamo lavorava come piastrellista a Torre Orsaia, suo paese nativo. Lascia due figli e una moglie. La data dei funerali non è ancora stata fissata. Il corpo è custodito nella sala mortuaria dell’ospedale di Vallo della Lucania. Nel frattempo la comunità si stringe forte intorno alla famiglia in attesa di salutare per l’ultima volta Jose.

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