Nel Cilento nasce il comitato ‘No-Triv’ in vista del referendum del 17 aprile: ecco di cosa si tratta

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Nel Cilento nasce il comitato ‘No-Triv’ in vista del referendum del 17 aprile: ecco di cosa si tratta

Un evento unico nella storia della Repubblica italiana. Il 17 aprile, per la prima volta, l’Italia chiamerà i suoi elettori a votare un referendum richiesto dalle regioni invece che dal solito sistema della ‘raccolta firme’. L’obiettivo è quello di decidere se vietare o meno il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti entro le 12 miglia della costa italiana. Il referendum ‘No-Triv’ è stato infatti richiesto da 9 regioni: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise. In queste regioni sono successivamente nati diversi comitati attivisti pronti ad inaugurare delle campagne di informazione per rendere chiara la questione in vista delle votazioni. Tra le diverse neo-associazioni anche il Cilento inizia a far sentire la propria voce. Nasce così come un’organizzazione indipendente il ‘Comitato Cilento No-Triv’ ideato e fondato da Andrea Rinaldi, ex segretario dei giovani democratici.

Le finalità di tale comitato saranno volte alla sensibilizzazione e ad un’azione informativa in vista del referendum abrogativo del 17 aprile 2016, riguardante le trivellazioni petrolifere. L’eventuale adesione al comitato non presuppone nessun impegno formale, economico e organizzativo, se non quello di una diffusione delle argomentazioni a sostegno del SI al referendum, cercando pertanto di coinvolgere quanti più votanti possibili. Il presente documento rappresenta un manifesto del comitato, nel quale verranno brevemente delineate le linee programmatiche e gli obiettivi che lo stesso comitato intende perseguire.

Adesione al comitato. Sarà possibile iscriversi al comitato attraverso la sottoscrizione del manifesto, che potrà essere effettuata mediante e-mail (cilentonotriv@gmail.com) o in prima persona. Come già detto in precedenza l’adesione al comitato non presupporrà nessun obbligo economico e organizzativo nei confronti dello stesso. Si può scegliere di essere un volontario, che pertanto svolgerà attività volte alla sensibilizzazione sul quesito referendario, o semplicemente dichiararsi favorevole alle idee e alle linee programmatiche che il comitato esprime. Deve essere quindi chiara e manifesta una condivisione degli obiettivi, e impegnarsi affinché la cittadinanza sia informata. 

Azione di sensibilizzazione e di attività informativa. Questa sezione si suddividerà in fasi distinte. 1)La prima fase si svolgerà attraverso l’allestimento di banchetti informativi, collocati in punti strategici della nostra città. A questo seguirà un’azione di volantinaggio e di diffusione di materiale informativo svolta dai volontari. Sarà pertanto costante la presenza sul territorio. 2)La seconda invece riguarderà l’utilizzo del web. A questo proposito sarà creata una pagina facebook e un sito web sul quale sarà possibile reperire materiale informativo e svolgere delle discussioni in merito al quesito referendario. 3)Al culmine di queste attività è prevista l’organizzazione di un’iniziativa dove si traccerà un bilancio sull’operato e si discuterà con esperti riguardo le argomentazioni a sostegno del SI. 

Obiettivi del comitato. Informare la cittadinanza sull’effettivo svolgersi del referendum. Fornire alla cittadinanza le informazioni necessarie per una scelta consapevole riguardo al quesito referendario. Porre le basi per una discussione che abbia per oggetto la tutela dell’ambiente e che ponga al centro le scelte energetiche strategiche che dovrà fare il nostro Paese, per un’economia più giusta e innovativa. 

«Ritengo – dichiara Andrea Rinaldi, il promotore del comitato -vi sia l’esigenza di riportare al centro del dibattito tematiche serie e concrete. La tutela dell’ambiente, tenendo in considerazione che ci troviamo in un Parco Nazionale, rientra tra queste. L’eventuale vittoria del sì al quesito referendario del 17 aprile – continua – rappresenterebbe un segnale inequivocabile, ovvero che è giunto il momento di investire totalmente sulle rinnovabili. In ogni caso bisogna essere oggettivi e non sfociare nel populismo, creando dei momenti di discussione ed essendo chiari su quale sia il quesito referendario e su quali saranno gli effetti di una vittoria del sì. Pertanto – conclude Rinaldi – invito tutti ad aderire al comitato, perché le rinnovabili rappresentano il futuro, e c’è bisogno di imprimere una svolta a questo stato di cose».

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