Vallo della Lucania, centrale 118 rischia la chiusura: sindaci sul piede di guerra

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Vallo della Lucania, centrale 118 rischia la chiusura: sindaci sul piede di guerra

La centrale operativa del 118 di Vallo della Lucania rischia di chiudere. La notizia è trapelata nelle ultime ore dagli uffici della direzione regionale dell’Asl. C’è un nuovo piano di riordino ospedaliero il quale prevede – secondo quanto raccolto da fonti molto vicine agli ambienti sanitari – la chiusura della centrale dell’ospedale San Luca. Resterebbe aperta, in tutta la provincia, solo quella dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Un colpo duro per tutto il Cilento. In pratica la centrale del 118 è quella che coordina tutti i soccorsi del territorio a sud di Capaccio, fino al golfo di Policastro. Le telefonate al 118 vengono tutte smistate all’ufficio di Vallo che a sua volta invia i soccorsi in zona. Logicamente gli addetti cercano di contattare l’ambulanza più vicina. Questa gestione – entro un mese – dovrebbe passare al nosocomio di Salerno. «La richiesta – scrive il segretario politiche sanitarie Uil Fpl Biagio Tomasco in una nota stampa – scaturisce essenzialmente da due considerazioni: la peculiare conformazione del territorio a sud della provincia di Salerno e la mancata attivazione delle reti dell’emergenza per le patologie tempo dipendenti». Questo «in virtù della richiamata e particolare conformazione del territorio, che sommata allo stato deplorevole dei tratti viari, impedisce un rapido intervento degli equipaggi in soccorso dell’utente. In questo contesto – continua Tomasco – bisogna sottolineare l’attività della centrale operativa 118 di Vallo che serve un territorio di tremila chilometri quadrati su cui insistono 297mila abitanti. Dal 2007 al 2015 il numero di chiamate sono passate da 22.291 a 134.969 con un incremento del 505,48 %; il numero di soccorsi effettuati da 14.386 a 22.797». Il sindaco di Vallo, Toni Aloia, ha già inviato a tutti i sindaci del comprensorio, una bozza di delibera da approvare in consiglio. In un secondo momento, la delibera dovrebbe essere girata alla Regione Campania e all’Asl.

«La legge regionale n. 13 del 18 maggio 2016 ha visto che il sistema di emergenza sia basato su di una sola centrale operativa territoriale 118 nell’intera Provincia di Salerno, con conseguente soppressione della centrale di Vallo della Lucania». Inizia così la lettera del primo cittadino di Vallo della Lucania. «La nuova organizzazione del sistema di emergenza – scrive Aloia – concepita solo sulla base di meri calcoli economici, senza il coinvolgimento degli operatori del settore e delle associazioni mediche operanti sul territorio, trascura alcune variabili in questo caso determinanti come la vastità della Provincia di Salerno, la presenza di tanti piccoli borghi e la drammatica situazione del sistema viario, che giustificherebbero, da soli, qui più di altrove, il mantenimento della sopprimenda centrale operativa 118 di Vallo della Lucania, perché correttamente dimensionata e ben calata sul territorio di riferimento, efficiente ed efficace come dimostrano, inequivocabilmente i dati di attività di questi anni. Si badi bene – specifica il sindaco – quella di oggi non vuole essere la difesa di un campanile, né tanto meno di un centralino telefonico, ma piuttosto la difesa di una corretta organizzazione del sistema di emergenza territoriale che rappresenta il momento più delicato e cruciale di un sistema sanitario, chiamato a garantire sempre i tanto “decantati” livelli essenziali di assistenza. È il momento di restare tutti uniti verso un unico scopo, quello di preservare i già precari livelli di tutela del Diritto alla Salute.Per tale motivo, mi permetto di inviare una bozza di deliberazione da approvare, in tempi rapidi, in consiglio comunale, che vi prego di considerare come una traccia, ovviamente suscettibile di modifiche ed integrazioni, purché il testo finale resti aderente al tema della salvaguardia del cot 118 di Vallo della Lucania. Confido nella più massiccia adesione a questa battaglia che richiama le coscienze ad unire ancora una volta le forze per il Bene dei Cittadini, sola ragione del nostro agire».

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