Sondaggi petroliferi nel Vallo di Diano. FA: “Vigileremo, ma serve politica per le rinnovabili”. Pica: “I politici uniti”

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Sondaggi petroliferi nel Vallo di Diano. FA: “Vigileremo, ma serve politica per le rinnovabili”. Pica: “I politici uniti”

In seguito alla notizia che la Shell e le multinazionali del petrolio siano nuovamente interessate a svolgere sondaggi petroliferi nel territorio del Vallo di Diano, giungono i primi moniti in merito a ciò che potrebbe accadere se effettivamente la ricerca della Shell giungesse in porto. Dure critiche verso la politica energetica giungono da Fare ambiente: “Le nuove richieste di effettuare di trivellazioni petrolifere nel Vallo di Diano, che interessano ben otto comuni (Sala Consilina, Montesano Sulla Marcellana, Atena Lucana, Padula, Polla, S.Arsenio e Teggiano) sono il segno tangibile dell’insufficienza della politica energetica portata avanti dal Paese e a livello locale, che dovrebbe puntare decisamente alla diffusione di fonti rinnovabili e a divulgare principi e regole per il risparmio energetico”, afferma il coordinatore provinciale di FA, Eustachio Voza.

Voza ha critiche anche per il “mondo ambientalista tradizionale: “Nell’assordante silenzio del ‘mondo ambientalista tradizionale’ e tra le poche dichiarazioni dei sindaci dei comuni interessati, Fare Ambiente garantisce ai cittadini valdianesi che vigilerà sulla correttezza e trasparenza delle procedure e favorirà la concertazione, chiedendo sin d’ora ai primi cittadini di essere convocata nelle opportune sedi ai sensi della vigente normativa sulle valutazioni di impatto ambientale”.

Lo sviluppo sostenibile e la centralità della politica ambientale devono essere l’obiettivo dell’ambientalismo non fondamentalista: “I ‘no’ a priori non servono, solo un sano realismo ambientale può garantire tutela duratura, valorizzazione e promozione. Purtroppo, gli idrocarburi sono ancora necessari per l’approvvigionamento energetico italiano, ma non devono più essere la soluzione. Si rischia che l’estrazione del petrolio possa essere considerata compatibile addirittura con la presenza di aree protette, dalle quali gli impianti eolici e fotovoltaici sono invece esclusi da opinabili norme nazionali, rese più stringenti da miopi piani locali, come il piano energetico del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il Parco – conclude Voza – riveda la propria programmazione energetica a favore delle fonti rinnovabili. 

Anche il consigliere regionale Donato Pica ha espresso scetticismo in merito alla notizia che la Shell voglia avviare le procedure di valutazione di impatto ambientale in alcuni comuni del Vallo di Diano: “Attenzione a chi vuole fare il furbo con la coscienza civile e la sensibilità ambientale dei valdianesi”.

L’augurio di Pica è quello che i rappresentanti politici uniti si oppongano a ciò: “Confido che le forze politiche e sociali, i governi locali, le rappresentanze parlamentari del territorio, sapranno rispondere con una voce sola ad una questione già da tempo chiusa ed archiviata”.

“Le notizie diffuse negli ultimi giorni, relative ad una possibile attività di estrazione petrolifera in vari comuni del Vallo di Diano, richiedono a mio parere, una immediata e netta iniziativa a livello territoriale per evitare a medio e lungo termine danni irreparabili all’ambiente ed alla salute dei cittadini – continua Pica – allo stato attuale, sono già molti i casi che destano queste preoccupazioni in termini di inquinamento ad ogni livello e di incremento di alcune gravi patologie. Le istituzioni e la pubblica opinione, alcuni anni fa, si espressero in maniera chiara ed inequivocabile contro gli insediamenti petroliferi e questa posizione va ribadita oggi con maggiore convinzione individuando altre linee strategiche di crescita e di sviluppo in linea con le possibilità offerte dalla normativa vigente” conclude Pica.

Al fine di favorire una doverosa discussione sul tema il consigliere regionale salernitano Donato Pica invita quindi il presidente della comunità montana Vallo di Diano, ente di coordinamento per il territorio, nell’immediato, a convocare un incontro allargato presso la sede dell’ente per analizzare le questioni tuttora aperte, che determinano impatto ambientale e definendo, nel contempo, azioni ed interventi consequenziali.          

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