RadioUno Rai dedica una puntata al sindaco Vassallo: «Ucciso senza un colpevole». Ecco la replica

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RadioUno Rai dedica una puntata al sindaco Vassallo: «Ucciso senza un colpevole». Ecco la replica

Riflettori puntati sul sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola e in circostanze ancora tutte da chiarire. A ricordarlo è RadioUno Rai che dedica la puntata del 10 ottobre, nella trasmissione “Notte di Radio Uno” in onda da lunedì a venerdì dopo mezzanotte, proprio al sindaco pescatore per cercare di scoprire cosa c’è dietro questo omicidio ancora irrisolto.

Tra gli ospiti presenti il fratello Dario Vassallo, l’attuale sindaco di Pollica Stefano Pisani, il giornalista di Repubblica Dario Del Porto, Silvio Barbero, segretario nazionale di Slow Food Italia e Piergiorgio Uliveti, direttore di Città Slow.

«L’omicidio di Angelo Vassallo è un grande mistero – apre il dibattito Dario Del Porto – perché è un delitto che si consuma in un piccolo centro e dopo due anni si è fermi poco più avanti del punto di partenza, in quanto le indagini hanno individuato nello spaccio di droga l’ossessione di Angelo ed è quella la pista principale; ma è anche vero che forse c’è qualcosa di più grande che lui avrebbe capito o scoperto».

Durante la trasmissione è stata ricordata anche un’intervista di Repubblica al figlio di Vassallo che in quell’occasione dichiarò, in estrema sintesi, che «ci sono troppe divise», «come a voler dire – spiega Del Porto – che sulla scena di questo giallo si muovono tanti soggetti collegati all’arma. Va detto – continua – che non è l’arma ad essere messa in discussione, nemmeno dal figlio di Angelo, ma ci sono una serie di circostanze evidenziate nel corso delle indagini che portano a sospettare su alcuni personaggi. Un omicidio così eclatante in un paese così piccolo e senza testimoni; ma tanti potrebbero aver avuto chiavi di lettura in questa storia e tutti se le sono tenute per se».

«L’inchiesta – continua il giornalista di Repubblica ai telefoni di Radio Uno – è stata avviata dalla procura di Vallo della Lucania, poi il procuratore generale di Salerno ha deciso di assegnarla alla procura di Salerno perché competente come procura distrettuale antimafia, quindi si ipotizza una connessione di carattere mafioso – camorristico. E la procura di Salerno, guidata da Franco Roberti, uno dei magistrati più esperti del nostro territorio, ha cominciato ad avviare le indagini che sono ancora in corso e che al momento non hanno indagati. Sono state scandagliate tutte le piste, partendo da quella della droga».

La parola passa a Dario Vassallo, fratello di Angelo, che ha ricordato il sindaco pescatore in un libro omonimo proprio a ricordare le umili e colte origini di Vassallo. Nel libro, edito da Mondadori, viene descritta la personalità del sindaco di Pollica. «Angelo nella prima parte della sua vita è stato un pescatore vero, aveva un peschereccio, poi a 43 anni si è dedicato alla politica portando l’esperienza del mare nell’amministrazione comunale. Ha fatto della politica quella che è l’espressione più vera: stare a contatto con la gente e ha incentrato il tutto su due cardini, sui quali basare presente e futuro, e cioè l’ambiente e la legalità».

Ha raccontato Angelo anche l’attuale sindaco di Pollica Stefano Pisani, suo vice per sei anni: «Abbiamo lavorato insieme per 6 anni, abbiamo costruito un percorso insieme, io mi sono aggiunto al suo lungo lavoro che durava da un po’ di tempo. Angelo era una garanzia, un “fuoriclasse in una squadra di calcio”, portava risultati positivi alla comunità. Non consentiva a nessuno di creare problemi nella sua società, figuriamoci a spacciatori che potevano rovinare i giovani a lui così tanto cari. Continuiamo a credere e sperare. Vengo dalla sua “scuola”, dalla scuola che credeva nella terra del Cilento, nella terra di Pollica; credeva che abbiamo di fronte un’opportunità che va difesa e coltivata come la speranza che il sud ce la possa fare».

Ai microfoni di “La notte di Radio Uno” anche Silvio Barbero, segretario nazionale di Slow food Italia e Piergiorgio Uliveti, direttore di Città Slow, che hanno ricordato l’impegno di Vassallo nella difesa dei prodotti locali. «Angelo è stato un grande sostenitore di un’idea che Slow Food ha portato avanti, che è la rete delle comunità del cibo di tutto il mondo e che si chiama Terra Madre. E’ stata per Vassallo un modo per identificarsi in un modello di comunità attorno alla difesa dei prodotti locali. Era impegnato nei giorni prima dell’assassinio a sostenere questo progetto. Si preparava a partecipare a questo evento con lo spirito di rappresentare le comunità». Dello stesso avviso anche Piergiorgio Uliveti, direttore di Città Slow: «Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene, era un uomo coraggioso, vero, onesto e aveva la capacità di progettare e realizzare. Era semplice, è stato ed è anche ora un grande: ha segnato una traccia, ha lasciato un segno di buon governo».

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