Bufera su funerali Priebke, D’Angelo risponde: «Mafiosi e politici dovrebbero avere stesso trattamento?»
| di Marianna Vallone
Ancora nessuna decisione ufficiale, ma con molta probabilità i funerali di Erich Priebke, l’ex ufficiale nazista condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine e morto a 100 anni venerdì scorso a Roma, potrebbero svolgersi «martedì o al massimo giovedì», come ha dichiarato il suo legale Giachini. Intanto, nel Cilento, è polemica sulla disponibilità di celebrare le esequie data dall’ex diacono, Aniello D’Angelo. In pratica, dopo il deciso no della Curia, è stato proprio il fondatore della chiesa cristiana ecumenica di Centola a offrirsi quale celebrante. I commenti e le reazioni infuocate dal Cilento non si sono fatte attendere. Dopo l’articolo di ieri, sulla pagina facebook del Giornale del Cilento si sono susseguiti botta e risposta a catena.
«Comprendo le reazioni di quanti condannano la violenza e quindi gli autori di gesti aberranti, come l’eccidio delle Fosse Ardeatine – ha commentato sul suo profilo D’Angelo – quello che non riesco a comprendere ed accettare, invece, è la reazione rabbiosa di quanti si definiscono cristiani ed emettono giudizi di condanna nei confronti di altre persone (che di chiamino Priebke o no). Ribadisco la mia amarezza verso una parte della chiesa cattolica che ha negato la benedizione verso un fratello che ha commesso crimini insopportabili».
E replica: «Ma tutti noi siamo degni delle esequie? Quanti mafiosi o politici pseudo tali avrebbero dovuto avere lo stesso trattamento? Il male della storia deve essere compensato con azioni di perdono e purificazione positiva. Propongo – rilancia D’Angelo – al presidente Napolitano, al Papa Francesco, al rabbino capo di Roma, ai parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine, di celebrare a Roma non il funerale di Erich Priebke ma il funerale della violenza e dell’odio. Magari in piazza San Pietro».
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