“Premio Erica Fraiese”: la nona edizione è dedicata alla fauna nelle aree protette

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“Premio Erica Fraiese”: la nona edizione è dedicata alla fauna nelle aree protette

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in collaborazione con l’associazione culturale “Erica Fraiese”, bandisce la nona edizione del “Premio Erica Fraiese” quest’anno dedicata alla fauna nelle aree protette.

Il concorso si pone l’obiettivo di “stimolare gli adolescenti a lavorare con fantasia e creatività alla tutela ed alla promozione dell’ambiente per le generazioni presenti e future, e favorire la solidarietà e l’amicizia attraverso il rispetto e l’amore per la natura”.

Possono partecipare al premio gli alunni della classe V delle scuole elementari, delle scuole medie e del biennio delle scuole superiori, nonché altri organismi ed enti che si occupano di assistenza e solidarietà all’infanzia, in particolare ai bambini disagiati o affetti da particolari malattie. E’ possibile iscriversi individualmente o come classe intera con lavori individuali o di gruppo.

Le aree tematiche di interesse sono:

Gli animali del Parco raccontano le loro avventure: costruisci una storia e rendili protagonisti.

Sviluppa un progetto sulla Biodiversità in una località a te cara.

La lontra, animale simbolo del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, si è riappropriata dei fiumi del nostro territorio. Quali motivi hanno permesso questo gradito ritorno? Se vive qui un motivo c’è.

 

Chi é Erica Fraiese?

 Nasce a Salerno il 19 settembre 1985 e muore, per un incidente, il 2 novembre 1999. Sino a quel giorno vive con la famiglia a Capaccio Scalo, tra il vicino mare e la campagna di Trentinara; frequenta il liceo scientifico “Alfonso Gatto”, gioca nella squadra femminile di pallavolo, è attiva nell’ACR sui temi della pace, dell’ambiente, dell’aiuto agli anziani.

Comincia a scrivere i brevi racconti in chiave di favola a 12 anni. Lascia anche un “diario” di cinque anni: libretto-mastro di curiosità, osservazioni, inquietudini adolescenziali. Diario che prepara la scrittura consapevole di queste favole.

Le favole di Erica cominciano con l’animazione di un dialogo tra “diario” e “libro pettegolo” e finiscono con due paginette di “pene d’amore”: specchio del laboratorio sentimentale confidato al diario scritto sino alla vigilia della morte. Al diario Erica dedica una sistematica cura quotidiana trasferendovi gioie e piccole disperazioni, sogni e fantasie, simpatie, antipatie, affetti.
Nel diario si aprono all’improvviso varchi di scrittura adulta, maestrie, che annunciano e preparano la maturità delle favole e dei racconti.

 

Per tutte le info e per scaricare il bando, clicca QUI

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