Ladri distruggono pineta del Mingardo, portati via decine di pini

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Ladri distruggono pineta del Mingardo, portati via decine di pini

Nella pineta del Mingardo, uno dei luoghi più suggestivi di Camerota e del Cilento, sono stati sfregiati, tagliati e portati via decine di alberi durante le ore notturne. Molto probabilmente i ladri/vandali oltre a muoversi di notte, hanno preso di mira la pineta per diversi giorni al fine di recuperare più legname possibile. I pini di Aleppo sono anche alberi centenari tra l’altro cresciuti una pineta spontanea in questo caso e in un zona a protezione speciale del Parco, l’area è infatti riconosciuta come sito di interesse comunitario. Ha mostrare maggiore indignazione, per il momento, è l’attivista del Wwf Paolo Abbate, che da sempre si batte per la cura e la salvaguardia del territorio cilentano. Numerosi, infatti, sono stati i suoi interventi in merito alla compromissione della duna protetta alle Saline di Palinuro così come al danneggiamento dei gigli di mare da parte degli stabilimenti balneari. 

 «Un furto perpetrato per giorni senza che nessuno se ne accorgesse – scrive Paolo Abbate – facile furto, che come si apprende, fa gola all’industria nautica e pertanto facile guadagno per ladri senza scrupoli. D’altra parte non è la prima volta che fatti vandalici vengono compiuti in questa pineta protetta: eliminazione dei paletti della recinzione con filo di ferro costata a suo tempo migliaia di euro, abbandono di rifiuti di ogni genere, anche pericolosi, accensione di fuochi, taglio del sottobosco e di alberi di alto fusto, eccetera. Abusi sempre denunciati alle autorità competenti, ma diciamoci la verità – replica l’attivista –  senza molto successo. Tanto è vero che ultimamente è stato presentato un dossier alle maggiori autorità competenti sul degrado della pineta e della spiaggia di Cala del Cefalo. Sicuramente – spiega –  risulta facile entrare nella zona protetta dai due cancelli che, dalla strada litoranea, immettono fino alla spiaggia. Entrate di cui una sempre aperta, che conduce al lido Penelope. L’altra con lucchetto, ma con un varco laterale realizzato da privati, dal quale vi può passare un camion fino al lido Il Viottolo. Vandalismo annunciato, dunque, considerata la cronica mancanza di sorveglianza e tutela prevista dalla normativa nazionale. Mi verrebbe quindi da bestemmiare, se non fossi rispettoso di ogni credenza religiosa, ritenendola un bisogno quasi genetico della specie umana. Ma le amministrazioni – aggiunge in conclusione – responsabili della gestione di questo patrimonio naturale e culturale , o capiscono, anche se difficile per loro, che un’ area protetta non è a disposizione dei loro profitti, oppure questo valore sparisce in breve tempo».

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