Strage Sassano, si torna sul luogo della tragedia: nuovi rilievi da parte di chi indaga. Al via la petizione contro Paciello

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Strage Sassano, si torna sul luogo della tragedia: nuovi rilievi da parte di chi indaga. Al via la petizione contro Paciello

Non sono chiuse ancora le indagini sulla strage di Sassano. A distanza di quasi tre settimane dalla tragedia, avvenuta davanti al bar ’New club 2000’ dove hanno perso la vita quattro ragazzi tra i 14 e i 22 anni, i carabinieri e i tecnici nominati dalla procura di Lagonegro sono tornati lungo quella strada percorsa dalla furia della Bmw 520 nera di Gianni Paciello che si è andata a schiantare contro il tavolino occupato dalle vittime. Al vaglio di chi indaga ci sono le testimonianze di chi quel giorno ha assistito alla scena e i filmati delle videocamere di sorveglianza del Comune, ma tutto ciò non basta.

Rilievi Con le forze dell’ordine e gli esperti nominati dal pubblico ministero Vittorio Russo, ci sono anche gli avvocati delle famiglie per effettuare nuovi rilievi utili a ricostruire modalità e responsabilità dell’accaduto. I tecnici e i legali martedì mattina hanno passato a setaccio tutta l’area in cui si è verificata la tragedia. Il procuratore capo di Lagonegro ha dato mandato affinchè la perizia venga consegnata nel giro di un mese in modo da poter chiudere rapidamente la fase istruttoria del processo e passare a quella dibattimentale. «E’ una promessa che ho fatto alle famiglie delle vittime – spiega Russo all’emittente televisiva Uno Tv – quei 4 ragazzi devono avere al più presto giustizia».

Petizione Intanto è partita la raccolta firme voluta dalle mamme di Sassano. Prima di far partire la petizione contro il ritorno di Gianni Paciello in paese (attualmente è piantonato nel reparto dei detenuti dell’ospedale di Salerno e sul suo capo pende l’accusa di omicidio colposo plurimo), i genitori delle vittime e altre famiglie del centro valdianese sono stati a colloquio con il sindaco Tommaso Pellegrino e il procuratore che coordina le indagini. Da pochi giorni giovani e cittadini sassanesi si sono attivati per raccogliere le firme e impedire il ritorno a casa di Gianni. Sui fogli per la petizione si legge: «Gianni non deve tornare a casa. Non è vendetta, solo giustizia».

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