Allarme sanità al Luigi Curto di Polla, i pazienti ‘urlano’ inaccettabili carenze sanitarie. Turturiello: «Mai abbandonato nessun paziente. Il salto del giro di visite? E’ colpa della carenza di personale»

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Allarme sanità al Luigi Curto di Polla, i pazienti ‘urlano’ inaccettabili carenze sanitarie. Turturiello: «Mai abbandonato nessun paziente. Il salto del giro di visite? E’ colpa della carenza di personale»

E’ bufera nel plesso ospedaliero Luigi Curto di Polla, nell’occhio del ciclone già a cuasa di voci insistenti di una passibile chiusura per consentire la sopravvivenza dell’ospedale di agropoli.

Il macigno che si abbatte sul presidio sanitario del Vallo di diano è di quelli che più fanno male: mettere in dubbio l’efficienza della struttura. Mancanza di personale tecnico sanitario e strutture fatiscenti nel reparto di cardiologia è questa la principale ‘accusa’ mossa dai pazienti del nosocomio che «attendono ore interminabili prima si essere sottoposti a esami diagnostici». In particolare il figlio di una signora ricoverata al Luigi Curto dichiara: «Il 31 marzo mia madre sviene in chiesa. Dopo essere stata soccorsa da alcune persone viene trasportata all’ospedale di Polla. Giunta in pronto soccorso immediatamente si decide il ricovero in reparto di medicina. Dopo i primi accertamenti i medici riscontrano problemi di natura cardiaca. A questo punto – continua il figlio della donna – viene chiesto un parere al cardiologo che stabilisce una terapia adeguata ma in reparto medicina non si sono attenuti a quanto stabilito dal cardiologo, con motivazioni che io personalmente non considero corrette ma non entro nel merito. Mia madre poco dopo entra nel reparto di cardiologia e segue la terapia stabilita dal primo cardiologo che non è nemmeno di ruolo all’ospedale di Polla e non è stata visitata un solo giorno da nessun cardiologo di ruolo, venivano fatti solo dei tracciati messi poi sul bordo del letto e dopo due o tre giorni ritirati dal personale infiermeristico. Si tratta di una situazione da tutti bene conosciuta – conclude – se qualcuno passa nei reparti e chiede tutti diranno che i medici la mattina non compiono il normale giro di visite. Addirittura un paziente ricoverato con mia madre è dovuto ricorrere al soccurso del proprio medico di base per lamentarsi del fatto che dopo giorni non era stato fatto alcun esame diagnostico».

Immediata la replica del primario di cardiologia Francesco Turturiello che dichiara: «La paziente è stata da me trasferita dal reparto di medicina a quello di cardiologia. La signora è stata ben assistita da me e dai miei colleghi ed è stata sottoposta a numerose indagini dignostiche. La mattina qualche volta può capitare un’urgenza e il secondo medico è costretto a trasferire i pazienti in altri plessi ospedalieri quali il San Leonardo e quindi il medico che resta in ospedale deve fare non solo il medico di guardia ma anche rispondere alle urgenze che ci sono senza contare il giro di visite. Questo comporta – continua il primario –  che il giro di visite mettutino venga procrastinato al pomeriggio ma mai un paziente è stato abbandonato in un letto e caduto nel dimenticatoio. C’è un numero di medici ridotto al lumicino e ciò fa si che il giro visite venga posticipato. L’impegno mio – conclude Turturiello – sarà nel chiarire meglio questa vicenda con i miei colleghi e con il personale infermieristico. Purtroppo dobbiamo fare di necessità virtù, considerando la mancanza di attrezzature all’avanguardia e il numero ridotto di medici presso l’unità operativa da me diretta». 

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