Emanuele Scifo, le istituzioni snobbano il caso ma il Cilento non ferma la corsa alla solidarietà

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Emanuele Scifo, le istituzioni snobbano il caso ma il Cilento non ferma la corsa alla solidarietà

Da un lato c’è chi organizza gare sportive e serate di musica, concerti e spettacoli gratuiti per fare cassa. Dall’altro il silenzio. Il caso di Emanuele Scifo, il 33 enne di Battipaglia affetto da una patologia rarissima, è stato snobbato dalle istituzioni, salvo l’interesse dimostrato dal consigliere regionale Giovanni Fortunato, «l’unico – ha detto il giovane al sito di Repubblica – a raccogliere l’appello inviando una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al presidente della Regione Stefano Caldoro». Il consiglio regionale infatti, dopo la richiesta di Fortunato, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno affinché si valuti con urgenza un possibile intervento economico della Regione.

Il caso Il giovane infermiere è in attesa di un delicato intervento al Policlinico di Bologna, un trapianto multi viscerale che prevede la sostituzione di stomaco, duodeno, pancreas, milza, intestino tenue e crasso. Da anni lotta per la vita tra ospedali, interventi chirurgici e dodici ore di infusioni notturne. Per l’aggravarsi del suo stato di salute i medici bolognesi gli hanno proposto di rivolgersi al Jackson Memorial Hospital di Miami, negli Stati Uniti, dove interventi del genere sono più frequenti e tempestivi. Emanuele oggi pesa 44 chili e più perde peso più la possibilità di guarire diminuisce. Il prezzo dell’operazione è di un milione di euro circa, una cifra enorme per la famiglia di Emanuele. Così, con l’aiuto della fidanzata Maria e della sorella Nunzia, è partita una gara di solidarietà per raccogliere fondi e raggiungere l’obiettivo il prima possibile. L’ultimo appuntamento si è svolto giovedì a Policastro Bussentino con un maxi concerto che ha visto esibirsi, tra gli altri, il tenore Luca Canonici e Piera Lombardi.

La risposta della chiesa. Emanuele non ha lasciato intentata nessuna strada e ha chiesto aiuto anche a papa Francesco. «Gli ho scritto numerose lettere – ha detto il giovane a Repubblica – ma non ho avuto risposta: le sue parole mi darebbero ulteriore forza per lottare. Sono stato ricevuto dall’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti e dal vescovo di Vallo della Lucania, Ciro Miniero. E sul sito della diocesi di Teggiano-Policastro il vescovo Antonio De Luca invita tutti, secondo le possibilità, ad un gesto di solidarietà».

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