Il comitato contro il fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi si appella alla magistratura per le “imprecisioni” nei progetti

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Il comitato contro il fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi si appella alla magistratura per le “imprecisioni” nei progetti

Il comitato nazionale contro il fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi si appella alla magistratura per le “imprecisioni” e le “irregolarità” nella descrizione dei luoghi dei progetti di impianti fotovoltaici ed eolici. Ricordiamo che anche ai confini del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni sono presenti alcuni impianti di pale eoliche, ovvero nei comuni di Albanella, Altavilla Silentina e Sicignano degli Alburni.

Di seguito il comunicato stampa del comitato:

Punire severamente le “imprecisioni” e le irregolarità nella descrizione dei luoghi, le omissioni ed i falsi che si dovessero riscontrare nei progetti presentati per la richiesta di autorizzazione alla realizzazione di impianti industriali fotovoltaici ed eolici e relative opere connesse, comprese le sottostazioni elettriche. Smantellare gli impianti realizzati con i presupposti del tipo descritto e risarcire adeguatamente ogni e qualsivoglia tipo di danno arrecato.

Questo chiediamo noi, un gruppo di coordinamento nazionale sostenuto da più di 8000 cittadini tra cui svariate realtà  associative nazionali e comitati locali. Un gruppo aperto a tutte le persone che amano la Natura, l’ Ambiente ed il Paesaggio, e aperto a tutte le tantissime “Vittime della Green Economy Industriale”.

Attingendo alla nostra esperienza – continua il comunicato –,  ci sentiamo di affermare e denunciare il fatto che alcuni dei progetti presentati dalle ditte per la realizzazione di impianti di cui sopra, in particolare  quelli che noi abbiamo avuto modo di esaminare, non descrivono fedelmente la situazione dei luoghi.

In pratica, invece di rappresentare fedelmente il territorio nei suoi aspetti migliori e più significativi , come vogliono le leggi esistenti,fotografano ciuffi d’erba secca e minimizzano le valenze dei luoghi, spesso non rilevando strutture, abitazioni e presenze umane.

Senza rispettare le leggi e le buone norme della progettazione, semplicemente, ”sbadatamente”, si utilizzano, da parte dei progettisti, cartografie non aggiornate…ed il gioco è fatto.

Complice (involontaria o meno non sta a noi stabilirlo) la insufficienza e/o mancanza di adeguati sopralluoghi e controlli preventivi, capita che i progetti , anche a causa di questi “meri errori”, di inadeguati e puntuali riscontri su quanto dai proponenti dichiarato, vengano approvati , spesso senza che i cittadini lo sappiano, ed i lavori realizzati.

Con buona pace dell’obbligo del massimo della pubblicizzazione e dell’obbligo del rispetto delle leggi in materia di protezione dell’ ambiente in senso lato , uomo in primis:” la valutazione di impatto ambientale ha la finalità di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita”,come recita l’art.4 del Decreto legislativo  16 gennaio n°4.

Una volta scoperti i danni arrecati ai paesaggi, ai territori , ai cittadini , alla loro salute ed ai loro beni,è troppo tardi, si può solo cominciare un calvario di cause costose, di umiliazioni , di rabbia impotente.

Noi riteniamo che in uno stato civile non sia tollerabile che per “furbizia” di alcuni e mancanza di adeguati controlli da parte di altri , dei cittadini possano ritrovarsi impianti eolici e/o fotovoltaici industriali , con tutte le opere connesse, comprese le sottostazioni elettriche, addossati alle loro case, ed a causa di questi subire danni ingenti, non solo patrimoniali ma anche esistenziali,  che all’estero ormai riconoscono e risarciscono.

Noi riteniamo anzitutto e preliminarmente che gli obblighi di produzione di energia da fonti rinnovabili debbano essere assolti tramite micro impianti diffusi, per autoconsumo, installati là dove si consuma energia, con proventi  a favore effettivamente della popolazione, che inducano vero sviluppo con la nascita di aziende locali.

Ma, poiché siamo invasi da impianti industriali già realizzati e sommersi da richieste di nuove realizzazioni, chiediamo che il Governo stimoli le Procure interessate ad indagare approfonditamente a campione e/o specificamente  in caso di segnalazioni su impianti realizzati o in istruttoria, affinché laddove vi siano irregolarità o si riscontrino danni ambientali in corso o tentati, si prendano gli opportuni provvedimenti.

Per  noi questi sono la inesorabile bocciatura in caso di istruttoria in corso e lo smantellamento con ripristino dei luoghi ed il risarcimento dei danni per impianti realizzati.

Infine , chiediamo con forza che per gli impianti industriali eolici e fotovoltaici venga assolutamente abrogata l’automaticità approvazione-dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità, per il semplice motivo che la utilità è per pochi ed il danno per tutti i cittadini, in particolare per quelli prossimi a tali impianti.

Come norma di carattere generale da emanare con urgenza, in attesa che si faccia quanto con forza chiediamo, riteniamo si debba introdurre da subito  la prescrizione  di distanze impianti-strutture, tali da rendere nulli i disagi , i pericoli , i danni alla salute degli esseri viventi e le svalutazioni dei beni dei cittadini.

Addì 12 agosto 2012

 

                                  Il Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi

 

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Sito web: http://comitatonazionalecontrofotovoltaicoeolicoareeverdi.wordpress.com/

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E mail: conacelfo.avn@gmail.com

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