Caso Casalnuovo, legale del maresciallo Cunsolo su richiesta del pm Sessa: «Capo di imputazione abnorme»

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Caso Casalnuovo, legale del maresciallo Cunsolo su richiesta del pm Sessa: «Capo di imputazione abnorme»

«E’ un’imputazione abnorme, completamente distaccata dagli atti processuali e dalla verità», così Renivaldo Lagreca, legale del maresciallo dei carabinieri Giovanni Cunsolo, ai microfoni del Giornale del Cilento. 

Per il pm Michele Sessa il maresciallo avrebbe deliberatamente provocato una lesione nei confronti di Massimo Casalnuovo e questo comportamento avrebbe provocato la morte del ragazzo. Pertanto, il pubblico ministero martedì ha chiesto il rinvio a giudizio per il maresciallo dei carabinieri di Buonabitacolo per omicidio preterintenzionale e con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione. Ma sarà il gup del tribunale salese, Antonio Tarallo, il prossimo 5 luglio 2013, a stabilire nell’udienza preliminare se sarà celebrato il processo.

Il meccanico 22enne di Buonabitacolo, Massimo Casalnuovo, è morto il 20 agosto 2009 dopo essere caduto con il suo scooter in via Gancia nel comune del Vallo di Diano. Non è stato ancora chiarito se il motorino sia stato colpito con un calcio dal maresciallo, così come avrebbero dichiarato alcuni testimoni, oppure se lo scooter sia passato con la ruota sopra i piedi del militare con la successiva caduta del giovane. 

Intanto per Osvaldo Casalnuovo, padre del giovane di Buonabitacolo, questo passo è un primo risultato. «Il fatto che si sia riusciti a far cambiare il capo di accusa – ha dichiarato Casalnuovo ai microfoni del giornale del cilento – è già un ottimo risultato anche se questo ancora non mi soddisfa in pieno ma lotterò per fare in modo che il capo di imputazione sia più pesante. Il mio rammarico di tutto questo è che per raggiungere  dei risultati ci sia voluto così tanto tempo, quando a mio avviso questi provvedimenti si potevano prendere già da subito».

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