Tribunale Sala Consilina, arriva il colpo del ko: Corte boccia tentativo di referendum per abrogare legge

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Tribunale Sala Consilina, arriva il colpo del ko: Corte boccia tentativo di referendum per abrogare legge

Per la seconda volta, non ce la fa ad approdare alla consultazione popolare il referendum sul taglio dei tribunali. La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i tre quesiti proposti da cinque Regioni nel tentativo di abrogare le norme che hanno disposto la revisione della geografia giudiziaria. Un esito che ripropone il quadro dello scorso anno, quando la Corte bocciò un analogo referendum proposto dagli stessi consigli regionali, ossia Basilicata, Puglia, Sicilia, Abruzzo e Campania.

La revisione delle circoscrizioni giudiziarie è un processo avviato dal governo Monti. L’obiettivo è quello ovviamente di razionalizzare non solo gli uffici, ma anche e soprattutto le spese legate alla loro gestione. Un iter che si affianca al tentativo di portare fuori dai tribunali molto contenzioso civile, di informatizzare il processo e di cambiare il modo di fare giustizia in Italia. Ma ovviamente non è un percorso indolore e per molte realtà comporta disagi, per lo meno in una determinata fase, prima di arrivare a un assestamento, perché la perdita di un tribunale o una sede staccata, è percepita come la perdita di un presidio.

Come è successo per il palazzo di giustizia di Sala Consilina, accorpato a quello di Lagonegro. A nulla sono valsi gli scioperi e i tentativi di protesta da parte di politici, avvocati e cittadini. Ora arriva il colpo finale e la risposta per tutte quelle persone che aspettavano la decisione della Corte Costituzionale per avviare un referendum e cercare di riaprire il foro salese. 

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