Karate cilentano ancora protagonista. Atleti di Centola fanno il pieno di coppe in Inghilterra

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Karate cilentano ancora protagonista. Atleti di Centola fanno il pieno di coppe in Inghilterra

Ormai i grandi risultati ottenuti dal karate cilentano non sorprendono più. Neanche fuori nazione. Ancora una volta gli atleti della scuola Karate Club Centola, guidati dal Maestro Alfonso D’Angelo, si sono fatti valere e hanno portato a casa coppe su coppe. Il luogo dove si è svolta la gara? Nientemeno che l’Inghilterra. Cinque atleti per 11 coppe, trionfi su trionfi in terra inglese. La manifestazione ha avuto luogo il 7 giugno scorso nella cittadina di Seaford, 23.161 anime nel sud-est dell’Inghilterra. Alla gara di karate, giunta alla ottava edizione (8th Seaford Karate Championships, questa le denominazione originale), hanno preso parte circa 300 atleti, provenienti da varie nazioni.

I ragazzi cilentani a rappresentare la scuola di karate del Maestro D’Angelo erano 5. Gli stessi hanno portato a casa ben 11 risultati, tra i quali rientrano anche i piazzamenti ottenuti dallo stesso Maestro, che era in gara insieme ai suoi ragazzi. Questo l’elenco delle coppe conquistate dagli italiani: M°Alfonso D’Angelo 1° classificato kata individuale categoria master – Alessandro Franciullo 1° classificato kata a squadre, 1° classificato kata dual, 2° classificato kata individuale categoria senior – Giuseppe Mascolo 1° classificato kata individuale, 1° classificato kumite, 3° classificato kata individuale categoria master, Marzena Cygler 2° classificata kata individuale categoria senior, Francesco D’Angelo (nipote del Maestro, che insegna karate nelle scuole a Londra)1° classificato kata individuale, 1° kata a squadre, 2° classificato kumite a squadre. 3° classificato kumite categoria senior. In parole povere: 7 medaglie d’oro, 2 medaglie d’argento e 2 medaglie di bronzo. Ancora una volta la spedizione in terra straniera dei cilentani ha avuto esiti estremamente positivi. Il Giornale del Cilento continuerà a seguirli e a raccontare le loro gesta. Perché non si vive di solo calcio. To be continued…

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