Camerota, gruppo elettrogeno rumoroso: famiglia si ribella e luminarie della Madonna restano spente

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Camerota, gruppo elettrogeno rumoroso: famiglia si ribella e luminarie della Madonna restano spente

«Queste righe vengono da un profondo turbamento». Inizia così la lettera di don Gianni Citro inviata in redazione questa mattina dopo l’intervento dei carabinieri della stazione di Marina di Camerota, avvenuto ieri pomeriggio, venerdì, su segnalazione di una famiglia del posto. Le forze dell’ordine hanno dovuto far smettere di funzionare il gruppo elettrogeno in piazza San Domenico, che sarebbe dovuto servire a fornire la corrente per le luminarie installate in paese per i festeggiamenti della Madonna del Carmine. «Ieri sera, primo giorno di festa della Madonna del Carmine – spiega don Gianni – la luminaria è rimasta spenta. Perché? A causa dell’assurda intolleranza di una famiglia che abita in piazza San Domenico, dove abita anche la Madonna, da prima di loro, che lamentava un inaccettabile disturbo da parte del gruppo elettrogeno che avrebbe dovuto dare corrente alla luminaria. La Madonna, che non ha un bar e nemmeno una rosticceria, che non occupa la piazza con tavoli e ombrelloni, non ha concessioni balneari e non fa musica ad alto volume in orari scomodi. La Madonna che chiede di uscire dalla sua casa solo una volta l’anno, tra i canti, le preghiere e i passi timidi dei devoti. Chiede di passare tra le case e di benedire i sofferenti, gli anziani, i lavoratori, tutto il popolo di Dio e anche chi la ignora. La Madonna, per la quale da sempre, al suo passaggio, la strada si illumina a festa e incanta lo sguardo e l’anima».

Dura l’anatema del sacerdote, che continua: «Certo, si illumina, perché il nostro compito è distribuire luci, nelle notti impenetrabili delle nostre povere storie umane. Luci, perché di tenebre già siamo invasi. Un turista tedesco chiedeva con ingenua e inconsapevole dolcezza perché le tante e splendide luci della festa non si accendessero. Ed è andato via deluso e smarrito quando io gli ho detto che non si poteva. E non si è potuto. La famiglia attentatrice ha presidiato con violenza il generatore di corrente – spiega don Gianni – ha chiesto e ottenuto l’intervento delle forze dell’ordine, ha insultato e minacciato gli anziani membri del comitato feste, armati solo di tanta e sincera devozione, ha preteso con arroganza feroce che una tradizione antica e venerabile si interrompesse e soccombesse sotto la loro illegittima e incomprensibile denuncia di fastidio. La Madonna da fastidio. Le sue luci arrecano disturbo. Anche se solo per due giorni e per poche ore questo disturbo è risultato intollerabile. Ancora una volta l’anelito puro ed entusiasta dei figli della luce – conclude il prete della chiesa di Marina di Camerota – si infrange contro la malvagità dei figli delle tenebre, dei loro abusi di potere, dell’astio che nutrono verso il bene comune e la gioia dei semplici. Ma la luce vincerà le tenebre e per sempre. Che la Madonna ci insegni a guardare il mondo , i disastri, le stragi, i morti innocenti. Preghiamo perché venga un regno di luce e non facciamo guerra e disastri per un po’ di fumo e di rumore. Rischiamo di rimanere al buio per sempre».

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