Piano rifiuti regione Campania: si all’autonomia gestione rifiuti nel Cilento. Pica: “Sovraddimensionate le stime di quantità rifiuti”
| di Biagio CafaroSalvi i vincoli del parco. Lunedì 16 gennaio è stato approvato il Piano regionale gestione rifiuti urbani dal consiglio regionale della Campania. È stato compiuto un importante passo per scongiurare la realizzazione di una discarica nel territorio del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’emendamento del consigliere di Policastro Giovanni Fortunato sull’eliminazione dei vincoli ambientali in aree parco in merito all’impiantistica non è passato anche grazie alla posizione di Luigi Cobellis.
Si all’autonomia gestionale. Sorte diversa per l’emendamento di Antonio Valiante, Casillo e Pica a riguardo dell’autonomia gestionale in merito ai rifiuti nelle aree protette, il quale è stato approvato: “Per le Aree Parchi Nazionali comprese le aree contigue definite dai Piani dei Parchi, può essere concessa autonomia di programmazione e di gestione per la raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti nell’area stessa”. Si tratta di un’indicazione importante a difesa dei territori delle aree protette, qual è il Cilento, il Vallo di Diano e gli Alburni.
“Una scelta saggia – dichiara Pica – ed opportuna da parte dei colleghi Consiglieri che hanno compreso la bontà e la necessità del subemendamento presentato dal sottoscritto e condiviso dai colleghi Valiante e Casillo, trasformato in mozione di indirizzo alla Giunta regionale dal consiglio”.
Criticità del Piano rifiuti. Pica ha esternato il suo scetticismo in merito al Piano rifiuti, il quale sembra che sovrastimi la quantità di rifiuti prodotti dalla regione Campania. A ciò c’è da aggiungere che questo piano rifiuti ha fissato il minimo di raccolta differenziata al 50%, in contrasto con l’obiettivo delle provincie campane del 65%. Inoltre il Piano prevede ben 4 termovalorizzatori in Campania, uno di questi a Salerno dando adito a quella che è, per Antonio Musella della Rete Commons, la lobby degli inceneritori: “La giunta Caldoro ha fatto una scelta da bandito ovvero quella di implementare gli affari della lobby degli inceneritori”
In merito alle criticità del Prgru Pica è chiaro: “Pur rimarcandone la necessità e l’urgenza, proprio per la sua importanza strategica, in previsione della più complessiva normativa di riordino del settore, si evidenziano nel Piano alcune criticità sostanziali. Tali criticità – ha continuato Pica – sono direttamente correlate alla cosi detta ‘gerarchia europea dei rifiuti’ e conseguentemente alla sostanziale mancata assimilazione nel testo proposto di stime realistiche relative alla riduzione della produzione a monte dei rifiuti: il piano ipotizza una riduzione del 3% in 3 anni. Dato che andrebbe senz’altro rivisto e, considerando il porta a porta, la diminuzione della popolazione campana e la contrazione dello sviluppo economico, potrebbe realisticamente giungere fino al 10%. Alla sostanziale mancata assimilazione nel testo proposto delle previsioni normative europee e nazionali, legate allo sviluppo della raccolta differenziata tale da determinare una percentuale non inferiore al 65% del Rifiuto Differenziato, (direttiva 98/2008/Ce; D.Lgs 205/2010) – continua ancora Pica – la percentuale della raccolta differenziata al 65% è già stata individuata in molti Piani provinciali e viene correttamente perseguita già in molti comuni della Regione”. “Questi elementi – ha concluso Pica – determinano un sovradimensionamento delle stime realizzate circa la quantità di rifiuti da destinare a discarica o a termovalorizzazione e risultano determinanti nella scelta dello scenario individuato, ossia il 50% di raccolta differenziata, Rifiuto Urbano Residuale – tal quale da destinare ad incenerimento. Questi i motivi che non hanno consentito che il nostro gruppo votasse il Piano, ieri in aula”.
La soddisfazione di Caldoro. Di tutt’altro avviso il presidente della regione Campania, Stefano Caldoro: “Dopo circa venti anni abbiamo approvato il piano sui rifiuti. È quanto l’Unione europea ci chiedeva da tempo. La Regione ha così concluso tutti gli adempimenti che le competevano ed ha creato le condizioni per evitare le sanzione”. Ricordiamo che Bruxelless richiedeva il piano entro la giornata di Domenica 15 gennaio, ma la regione ben ha pensato di approvarlo il giorno dopo.
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