Tartaglione segretario Pd con il 68% in provincia di Salerno: momenti di democrazia?

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Tartaglione segretario Pd con il 68% in provincia di Salerno: momenti di democrazia?

La deputata Tartaglione è il nuovo segretario del Pd in Campania. Si afferma anche nella provincia di Salerno con 68% delle preferenze che nella città capoluogo salgono al 87%. Anche queste primarie sono state caratterizzate da denunce di brogli, irregolarità, intimidazioni.

Il candidato Vaccaro ha denunciato: «Rappresentanti di lista cacciati dai seggi, energumeni che fanno la selezione all’ingresso, schede già votate nelle urne. Questo accade nella bella civile Salerno ad opera di un manipolo di manigoldi che sta rovinando le primarie campane».

Non un disgraziato incidente ma la riproposizione di un copione già visto. Un ceto politico locale mediocre che perpetua trasformismo e clientelismo, che utilizza l’intimidazione come strumento di persuasione. Si accreditano presso i vertici del partito con i loro pacchetti di tessere, con i pacchetti di voti. Intanto il Mezzogiorno, i nostri territori soffrono: mancanza di lavoro, carenza dei servizi, infrastrutture cadenti. Si ripropone, grave, una questione morale. I cittadini onesti, la maggioranza, devono chiedersi come uscirne. Certo non confidando sui politici locali e sui loro portaborse, non inseguendo populismi vecchi e nuovi. Devono convincersi che non esistono scorciatoie; occorre una partecipazione civica costante, una cittadinanza attiva. Bisogna imparare, riunendosi e discutendo, a essere cittadini e non sudditi. Anche i vertici nazionali del Partito democratico, attualmente presi da pressanti e seri impegni, dovranno interrogarsi sul corretto e democratico funzionamento del partito nella periferia. Il rischio è una involuzione irreversibile di una fondamentale forza politica. Le primarie così fatte perderanno il loro significato democratico e già hanno registrato, a livello nazionale, un significativo calo di partecipazione.

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