Il mare si sta mangiando le coste del Cilento, a Scario quasi sparita la spiaggia della “Tragara”

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Il mare si sta mangiando le coste del Cilento, a Scario quasi sparita la spiaggia della “Tragara”

Spiagge fantasma Mancano oramai pochi mesi all’inizio della stagione estiva e anche quest’anno tanti turisti provenienti da varie parti d’Italia, sceglieranno le coste cilentane per le loro vacanze. Il potenziale del nostro territorio in termini turistici è molto alto ma ad oggi sono poche le località che riescono a sfruttarlo pienamente. Una piccola frazione del Comune di San Giovanni a Piro, Scario, pur essendo considerata una delle località marine più caratteristiche del golfo di Policastro, presenta nel suo territorio delle ottime spiagge ma che sono raggiungibili solo con le barche. I turisti che non sono disposti a pagare la quota prevista per il trasporto dal porto alle spiagge, che varia dai 4 ai 5 euro, devono accontentarsi di farsi una nuotata in posti che stanno per scomparire, come sta succedendo alla spiaggia della “Tragara”, un tempo meta preferita dalle famiglie nei mesi estivi. Si tratta del fenomeno dell’erosione delle coste. Tutto è causato dal fatto che il nostro mare si sta “mangiando” le nostre coste. Ogni anno, secondo Legambiente, scompare almeno un metro e mezzo di spiaggia. Questo fenomeno è un processo naturale, che negli ultimi anni è stato amplificato dall’ uomo che costruisce in modo incontrollato a ridosso del mare. Le regioni più colpite da questo fenomeno sono la Campania e la Calabria

Le cause Secondo Legambiente il fenomeno del mare che ingoia le coste dipende dall’ antropizzazione, cioè da un utilizzo delle aree costiere eccessivo da parte dell’ uomo. Sotto accusa le infrastrutture costruite lungo il corso dei fiumi, o i porti e porticcioli che modificano il gioco delle correnti marine sottraendo sabbia a spiagge un tempo ampie e profonde. L’ impoverimento dei fiumi, alleggeriti del materiale solido che riverserebbero naturalmente in mare e che servirebbe a bilanciare l’ erosione delle acque salate, è legato alla massiccia estrazione di materiale dagli alvei e dagli interventi di regimazione delle acque. Sommato alla trasformazione a fini turistici e industriali delle spiagge, dà come risultato un impatto sull’ ecosistema praticamente insostenibile.

Vi segnaliamo, con le nostre foto, come si presenta la “Tragara” di Scario, un tempo sede e spiaggia preferenziale per tanti turisti. Precisiamo che in diverse località del Cilento, la situazione è praticamente identica.

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