Chiude lo stabilimento Eripress di Cicerale, operai trasferiti nel frusinate

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Chiude lo stabilimento Eripress di Cicerale, operai trasferiti nel frusinate

Finite le speranze per lo stabilimento Erpress di Cicerale divorato dalle fiamme il 4 aprile dello scorso anno. La decisione oramai è stata presa: i 47 operai che beneficeranno della cassa integrazione in scadenza ad agosto dovranno dare disponibilità a trasferirsi nel frusinate.

Reciso, quindi, il legame del Gruppo Prima con il Cilento che ha deciso di spostare l’intero comparto aziendale in Ciociaria. A difendere territorio e lavoratori solo sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Confai) e Confindustria presso la quale i dirigenti aziendali ciociari Fernando Iannucci e Andrea Segnanini si sono recati per derimere la questione. Ora una sola certezza: il trasferimento nel frosinate che comporterà difficoltà non indifferenti per le famiglie che saranno costrette non solo a dividersi ma anche affrontare spese ingenti per chi ha già sopportato tanto.

Un passo indietro Il 12 aprile si è tenuto l’incontro con Confindustria per tentare di derimere la questione relativa alla sorte dei 47 operai che si sarebbero ritrovati privi di ammortizzatori sociali. «Disilluse sino a ora tutte le aspettative – lamentano i dipendenti – in seguito al fatto che la proprietà poneva sul tavolo delle trattative l’esigenza di trasferire le presse e i macchinari ancora in Eripress in altri siti». La cosa comporterebbe la cessione del complesso ad un imprenditore locale e quindi la chiusura definitiva dell’Eripress. Al riguardo gli operai annunciano che «si vedranno costretti a bloccare i cancelli dell’azienda riservandosi di estendere la manifestazione al blocco di strade o ad attivare altre forme di protesta». Dopo l’atteso incontro, però, le speranze si riducono ancora. Due le proposte in campo:  l’azienda pone sul tavolo delle trattative la possibilità di trasferimento della totalità dei lavoratori in strutture del Lazio facenti capo all’imprenditore Maurizio Stirpe. In seconda ipotesi ci sarebbe l’apertura di una procedura di mobilità oppure rientrare nell’accordo commerciale che i vertici Eripress andrebbero a stringere con un imprenditore locale che però acconsentirebbe all’assunzione di soli 20 operai. Oggi l’amara notizia della chiusura dello stabilimento e la fine di ogni speranza. 

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