FareAmbiente: «Il Cilento ha ingredienti base per diventare un’area di eccellenza ma serve impegno della politica»

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FareAmbiente: «Il Cilento ha ingredienti base per diventare un’area di eccellenza ma serve impegno della politica»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota giunta in redazione dal Coordinamento Comuni del Cilento Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente. 



«Nonostante nei comuni del Cilento si siano registrati negli ultimi anni segnali effettivi riguardo l’incremento della qualità dei servizi turistici offerti tanto c’è ancora da fare. ​
Ricordiamo che spesso a servizi eccellenti corrispondono utenti eccellenti, e viceversa (Ma i prezzi devono restare equi, una banale battaglia dei prezzi non paga se al prezzo non fa da contraltare il giusto servizio).

Buone prestazioni sono di incentivo alla presenza della categoria turistica definibile come “homo civicus”, una specie questa costituita indifferentemente da uomini ricchi o poveri, ma in ogni caso rispettosi dell’ambiente e del prossimo loro, educati civicamente.
Sono di certo segnali dal valore positivo e che attraggono turismo di qualità: la creazione di manifestazioni artistico-culturali dal largo respiro che coinvolgono più comuni (si pensi al “MojocaFestival Artisti di Strada” di Mojo della Civitella, al festival “Segreti D’autore” a cura di Ruggero Cappuccio, al “Settembre Culturale” di Agropoli), l’organizzazione di importanti spettacoli musicali di ogni genere, il perdurare di sagre longeve che promuovono in maniera esemplare tipici prodotti eno-gastronomici, non ultimo l’impegno continuo e destagionalizzato di associazioni e fondazioni culturali attive in tutto il territorio (la Fondazione Giambattista Vico ad esempio). 
Ricordiamo invece che spesso a servizi cattivi corrispondono pessimi utenti, e viceversa. Cattive prestazioni sono di incentivo alla presenza della categoria turistica definibile come “homo barbaricus”, una specie questa costituita indifferentemente dal uomini ricchi o poveri, ma in ogni caso irrispettosi dell’ambiente e del prossimo loro, guerrieri distruttori della pace, diseducati non solo civicamente.​ Sono di certo elementi dal valore negativo che attraggono turismo di non-qualità: la locazione di abitazioni private che spesso violano i basilari principi di abitabilità e di decoro (in altre località italiane a vocazione turistica come il Salento, nonostante la locazione di appartamenti privati superi le attività alberghiere si sono comunque imposti standard elevati, i turisti non presentano esposti in procura contro il degrado degli alloggi), il non-collegamento tra le diverse località, il mancato coordinamento e controllo delleattività insistenti sul territorio.
Pensiamo per tutti agli stabilimenti balneari. Per restare in Provincia di Salerno, i Comuni della Costiera Amalfitana adottano regolamenti ed ordinanze ispirate ai principi dello sviluppo sostenibile, tutto è regolamentato, i progetti riguardanti lidi e spiagge “devono essere ecocompatibili ed ispirati a semplicità compositiva, tali da prefigurare la costruzione di strutture qualitativamente adeguate al rilevante contesto paesaggistico del litorale (vedi il regolamento del Comune di Minori). Il problema è proprio questo: abbiamo capito o no quanto è enormemente rilevante il contesto paesaggistico cilentano? Quando i nostri Comuni adotteranno regolamenti ed ordinanze che tutelino e promuovano davvero l’ambiente che viviamo? Copiare pedissequamente chi fa meglio di noi sarebbe oggi certamente più produttivo.
Il Cilento ha tutti gli ingredienti di base per diventare un’area di eccellenza turistico-culturale, ma ciò sarà possibile solo profondendo un enorme impegno. Tanto la componente pubblica quanto quella privata dovranno lavorare sinergicamente, entrambe sono forze che, se intervengono completandosi a vicenda, non possono che produrre effetti positivi nel territorio. L’ambiente è tutto quello che ci circonda: la terra che calpestiamo, il cibo che mangiamo, le persone che incontriamo.​ Il ruolo della politica è anche quello di indicare nuove strade ai cittadini.
Gli amministratori dovranno farsi carico di scelte (anche impopolari!) pur di imporre determinati standard di qualità, la politica deve smettere di avere lo sguardo corto (non più lungo della prossima tornata elettorale) ed essere condizionata dall’esame probabilistico delle preferenze dei cittadini (Vedi alcune doimande: “i cittadini preferiscono locare ai turisti i garage come fossero regolari abitazioni o preferiscono essere titolari di B&B e strutture confortevoli?” “Preferiscono la sedia di plastica o il lettino al mare?” “Saremo ri-votati?”).
Dall’altro lato il ruolo dei cittadini è anche quello di presentare nuove istanze alla politica. Cosa pensa dell’homo barbaricus da cui siamo invasi durante l’estate chi come tanti ha creato delle nuove attività, chi ha già fatto nel nostro territorio notevoli investimenti sia in termini di lavoro che di denaro? Cosa ne pensa chi ne è aggredito psicologicamente, moralmente ed a volte fisicamente?
Se la politica rappresenta quello che siamo aiutiamo gli amministratori ed aiutiamoCI ad inseguire nuovi obbiettivi (di qualità!!!). Il Movimento Ecologista Europeo Fareambiente è da sempre impegnato in questa battaglia innanzitutto culturale, per tale motivo durante il mese di settembre il Coordinatore dei Comuni del Cilento, Giuseppe Colopi, organizzerà una campagna di sensibilizzazione ed un ciclo di incontri di riflessione sul tema “Homo civicus ed Homo barbaricus: La cultura del turismo».
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