Incendi, un po’ di tregua per il Parco ma l’allerta resta altissima

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Incendi, un po’ di tregua per il Parco ma l’allerta resta altissima

«Da settimane la Campania brucia. E’ toccato al Vesuvio, simbolo dell’Area Metropolitana di Napoli, ma anche a Posillipo, Bagnoli, Afragola, Giugliano, Acerra, Ponticelli. È stata la volta di Caserta con i roghi di Gricignano, San Prisco e l’Ilside di Bellona. Fiamme anche a Salerno, sulla collina del Forte la Carnale, Conca dei Marini e Maiori. Ancora fiamme nel Cilento e sulla Costiera Amalfitana. Poi Avellino, Benevento … fiamme e ancora fiamme: la lista dei Comuni colpiti è sempre più lunga». Così in una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil che evidenziano «l’impegno costante e tutti gli sforzi dei lavoratori del settore» e di come questa «reazione a catena» sia stata innescata «senza dubbio da un progetto criminale ben preciso, che ha dato alle fiamme ettari di boschi e tonnellate di rifiuti. Fiamme che deturpano il territorio della nostra regione e mettono a rischio la salute e l’incolumità dei cittadini».

L’appello dei sindacati confederali è al «massimo impegno delle istituzioni per la soluzione del problema e l’apertura di un confronto su cosa non ha funzionato in termini di prevenzione, di mezzi e di uomini a disposizione. Evidentemente l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato, i mancati investimenti in favore delle Comunità Montane e il ritardo con cui la Regione Campania ha firmato la convenzione con i Vigili del fuoco, hanno aggravato le possibili risposte alle emergenze prevedibili». Bisogna ripartire, si legge ancora, «dal lavoro per rilanciare un piano nazionale di prevenzione e contrasto ai reati ambientali, e rafforzare percorsi di legalità che tutelino i nostri territori. Ora è il momento di investire tutte le forze a disposizione per fermare questo scempio». Cgil, Cisl e Uil della Campania chiedono quindi «la costituzione di tavoli di confronto con le istituzioni regionali che possano affrontare la situazione dando risposte in merito alla tutela del patrimonio ambientale del territorio e della salute dei cittadini. Non possiamo permettere alla criminalità organizzata di continuare a lucrare sulle emergenze».

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