Giallo di Sapri, un’arma bianca all’origine della morte: nuovo sopralluogo dei Ris nella villetta

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Giallo di Sapri, un’arma bianca all’origine della morte: nuovo sopralluogo dei Ris nella villetta

Non ci sono altri segni di violenza, nessun livido e niente colpi subito agli organi interni sul corpo di Giuseppe Giudice, il 67enne di Sapri trovato morto domenica mattina all’interno della propria abitazione da alcuni componenti della famiglia. Dall’autopsia effettuata nel pomeriggio di martedì all’obitorio dell’ospedale di Vallo della Lucania è emerso soltanto un particolare giudicato «significante» dagli inquirenti: la ferita alla testa dell’uomo, lunga circa 7 centimetri di tipo lacero contusa, è stata provocata da un colpo di arma bianca. Le armi bianche sono tutte quelle che provocano ferite per mezzo di punte, forme contundenti o lame di metallo. E, fino a questo punto delle indagini, nessuna tipologia di arma è stata rinvenuta nella casa della vittima che si trova al ‘Timpone’, frazione della cittadina della Spigolatrice. 

Omicidio? Due le piste battute maggiormente dagli inquirenti. Una porta dritta all’omicidio, mentre l’altra esclude del tutto la prima. A suffragio dell’ipotesi dell’omicidio c’è il fatto che l’arma non è stata ritrovata, come al momento non sono state rinvenute in casa tracce di sangue sullo spigolo di un mobile o del marmo del caminetto. Questo ultimo particolare fa escludere quasi del tutto agli investigatori la pista della caduta accidentale. Dall’esame autoptico effettuato dal medico legale Adamo Maiese, non sono emersi nemmeno malori accusati da Giudice prima di morire. Quindi esclusa del tutto l’ipotesi che l’uomo sarebbe morto in seguito ad una caduta dovuta ad un infarto, ad esempio. L’omicidio è l’ipotesi più accreditata anche per la procura di Lagonegro. Ma gli inquirenti non tralasciano nulla e nessuna pista è stata ancora esclusa. Sulle indagini vige massimo riserbo e dagli uffici dei procuratori, Vittorio Russo e Michele Sessa, non trapela molto. 

Incidente? Giudice, però, potrebbe anche essere morto in seguito ad un incidente domestico. I Ris hanno perlustrato tutta l’abitazione e non hanno trovato nessun segno di scasso sulle finestre o sul portoncino d’ingresso della casa. Nulla, dunque, che faccia pensare ad un furto finito male o ad una “visita” di una seconda persona che poi avrebbe ucciso il pensionato. Un’altro tassello importante che escluderebbe l’omicidio è la mancanza di movente. 

Interrogatori Intanto i carabinieri della compagnia di Sapri, agli ordini del capitano Emanuele Tamorri, continuano ad indagare. Sotto il coordinamento della procura di Lagonegro, le forze dell’ordine hanno ascoltato decine di parenti, amici e vicini di casa. Nessuno sa come è andata la storia. Nella caserma di via Kennedy c’è un via vai di persone. Lasciano la propria deposizione e vanno via. Poi capita che il giorno successivo vengono richiamati, in attesa che emerga un particolare importante che possa dare una svolta a quello che ormai è diventato il giallo di Sapri. 

Sopralluoghi I carabinieri della sezione investigativa scientifica di Salerno hanno passato al setaccio tutte le stanze dell’abitazione e il terreno limitrofo. Non hanno trovato ancora nulla, ma le ricerche di una impronta, di un arma o di un qualcosa che possa aiutare le indagini continua. Per questa mattina, mercoledì, la procura ha ordinato un altro sopralluogo. La ricostruzione delle ultime ore di vita di Giuseppe Giudice è lontana. E si allungherebbe ancora di più se si dovesse trattare di un omicidio. Ulteriori risvolti del caso potrebbero arrivare già dal pomeriggio di oggi, mercoledì, alla fine del sopralluogo della scientifica.

Chi era la vittima Giuseppe Giudice era un ex dipendente del Comune di Sapri. Il sindaco lo ha definito come una persona perbene che tutte le mattine andava a lavorare. Quando finiva con l’orto, il pensionato si recava al negozio della moglie, un alimentari in via Kennedy, per aiutarla. Era papà di tre figli e anche nonno. E’ stato rinvenuto morto dal genero e da una nipote riverso a terra in una pozza di sangue. Il marito della moglie ha allertato i carabinieri. 

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