Treno stracolmo di passeggeri, a bordo centinaia di mercanti: caos e ritardi per pendolari cilentani (FOTO)
| di Maria Antonia CoppolaPreso in ostaggio il treno 2426 che ogni mattina da Cosenza arriva a Napoli alle 10,30. La fiera di San Giuseppe ha richiamato a Cosenza centinaia di mercanti extracomunitari che dopo la due giorni di festa, ritornano verso Napoli occupando tutti i posti del treno, i corridoi degli scompartimenti e i corridoi di uscita. Il treno atteso dai pendolari e da ignari viaggiatori, in ritardo di 85 minuti, lascia i passeggeri in piedi. Donne ed anziani si sorreggono a vicenda, mentre qualcuno in viaggio già da molto tempo prova a dormire sorreggendosi ad un passamano. In mezzo a tutto questo, c’è ogni leggendario olezzo. Durante il viaggio, la voce registrata dell’operatore di Trenitalia annuncia che «il ritardo del treno è stato causato da eventi indipendenti da trenitalia» (e stavolta bisogna mettere la lettera minuscola). Ci sarà pur voluto del tempo per caricare buste, carrelli, cartoni, o no? Per regolamento, le merci si convogliano sui treni merci? Sembrerebbe che lo indichi la parola stessa, ma il capotreno ci dice che volendo – dopo 85 minuti! – passerà un altro treno, fra un’ora. Intanto trenitalia (sempre con la lettera minuscola) semplifica le cose e fa cassa. Un signore in bilico sul predellino urla da lontano al capotreno: «C’è posto sul tetto del treno». «Si», gli risponde, per poi eclissarsi per tutto il viaggio in sala macchina.
Sono circa 400 fra indiani, africani e pachistani i mercanti a cui hanno concesso quello che per norma non è possibile fare: salire con bagagli fuori dimensione, in assoluta mancanza di sicurezza e di igiene. Un treno pieno già da Cosenza, che senza dare spiegazioni o prendere provvedimenti, ha accolto come sardine i viaggiatori della Calabria, del Cilento, fino a Salerno, dove viene fermato «per sicurezza», dicono. Sono le 11,25 di mercoledì 20 marzo: è il caos per chi deve proseguire il viaggio.
Aggiornamento 12.03
La Polfer, quattro uomini in tutto, decide di non intervenire, far scendere i mercanti dal treno, quattro contro quattrocento non va bene. questione di ordine pubblico. La soluzione arriva quasi a mezzogiorno, con un treno metropolitano preso d’assalto da studenti, pendolari, liberi viaggiatori, ma anche dai mercanti extracomunitari. Una stazione, quella di Salerno, presa anch’essa in ostaggio. Una scena che non piace. Che dimostra quale livello di organizzazione (non) c’è e quanto sono tutelati i viaggiatori, mentre corrono a piacimento sui binari mercanti e merci.
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