Sì dal Consiglio di Stato all’ammodernamento degli impianti di energia idroelettrica dell’Alento

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Sì dal Consiglio di Stato all’ammodernamento degli impianti di energia idroelettrica dell’Alento

Potrà essere completato, senza il rischio di perdere il finanziamento, l’intervento di ammodernamento e potenziamento della rete idrica e degli impianti di produzione di energia idroelettrica del bacino dell’Alento, appaltato dal Consorzio di bonifica ‘Velia’ per un importo di € 2.629.644,26, a valere su un più ampio plafond finanziario di € 3.661.927,80. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che, con l’ordinanza n. 1153, resa lo scorso 19 marzo, ha rigettato l’istanza incidentale di sospensione avanzata nell’ambito del giudizio di appello che l’impresa Scermino Costruzioni S.r.l. ha proposto ai fini dell’annullamento della sentenza del Tar Campania, sezione di Salerno n. 2517/2013 del 20 dicembre 2013.

Con tale provvedimento, i giudici di palazzo Spada hanno confermato la decisione del Tribunale amministrativo regionale, che, condividendo le ragioni del Consorzio di bonifica ‘Velia’, difeso dagli avvocati Antonio Brancaccio e Pasquale D’Angiolillo, aveva già respinto il ricorso di primo grado e ritenuto corretta l’aggiudicazione definitiva dell’appalto in favore dell’Ati tra le imprese Impec Costruzioni Spa (capogruppo mandataria) e Cosma Srl (cooptata). Nel concludere l’iter di affidamento, l’ente consortile aveva definito la graduatoria finale e classificato, rispettivamente, l’anzidetta Ati al primo posto e la Scermino Costruzioni Srl al secondo. Tuttavia, la società seconda graduata aveva impugnato la delibera di aggiudica, in uno agli altri atti di gara, contestandone la validità.

In seguito alla reiezione del ricorso da parte del Tar, l’originaria ricorrente ha proposto appello avverso la pronuncia del giudice amministrativo salernitano, chiedendone la sospensione. Le censure sono state, però, disattese dalla sezione V del Consiglio di Stato, che, soffermandosi sull’istituto della c.d. ‘cooptazione’ e sulla natura dell’iscrizione alla Cassa Edile da parte delle imprese concorrenti nelle procedure dei pubblici appalti, ha respinto la domanda cautelare accogliendo, ancora una volta, le difese del Consorzio di bonifica e ritenendone pienamente legittimo l’operato. L’eventuale accoglimento dell’istanza cautelare avrebbe comportato la sospensione delle attività in corso e messo a repentaglio il contributo di € 3.661.927,80, concesso al “Velia” dalla Regione Campania a valere sulle rinvenienze del P.O.R. Campania 2000–2006. Infatti, i lavori, in svolgimento nei territori di Ascea, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Perito, Salento e Vallo della Lucania, devono necessariamente concludersi nel termine di 34 mesi decorrenti dalla data di concessione del finanziamento (avvenuta il 19.1.2012), pena la ‘dismissione automatica’ dei fondi di provenienza europea. 

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Twitter @BiagioCafaro

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