Marina di Camerota, «vu cumprà» invadono spiagge e attività commerciali. «Mai visti così tanti» (FOTO)

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Marina di Camerota, «vu cumprà» invadono spiagge e attività commerciali. «Mai visti così tanti» (FOTO)

Le spiagge del litorale cilentano sono sempre affolate di bagnanti, secondo gli ultimi dati raccolti da note agenzie quest’anno la situazione è più critica rispetto agli anni passati per commercianti e albergatori. E se da una parte c’è chi raggiunge il Cilento per godere di sole, mare, relax, e soprattutto per riposarsi dopo una interminabile settimana lavorativa, dall’altra parte, invece, c’è chi in spiaggia tenta di «guadagnarsi il pane quotidiano».

Sono gli stranieri più noti come i «vu cumprà» e che oggi sono più numerosi di quelli di un tempo. Si tratta di giovanissimi che arrivano non solo dal nord Africa, ma anche dal sud-est asiatico, dall’Asia occidentale e orientale e che «approdano» sulla fascia costiera con la speranza di vendere bracciali, collane, orecchini, occhiali, teli da mare, scarpe e borse, oggettistica per la casa. C’è chi si improvvisa massaggiatore, chi tastatore. Alcuni si caricano come muli e portano sulle spalle stand con capi di abbigliamento o giocattoli per bambini.

Molto spesso vengono disprezzati per l’invadenza e per le intrusioni, mentre si ascolta musica dal proprio mp3 o si chiacchiera con il vicino di ombrellone. Le lamentele sono consistenti e «quest’anno – riferiscono diversi proprietari di attività turistiche al giornale del Cilento – sono molti di più rispetto agli anni passati. Il nostro problema sono i bagnanti che, disturbati dai venditori ambulanti, vengono a lamentarsi in direzione e dicono che ‘vogliono stare tranquilli’». Nel tempo, alcuni di loro, si sono motorizzati per raggiungere le spiagge più lontane, molti altri hanno una dimora quasi fissa e vivono a Marina di Camerota anche d’inverno.

Faccia a faccia La maggior parte di questi immigrati arriva in Italia, per poi ritrovarsi in città o paesi, sperando di trovare una condizione lavorativa diversa da quella lasciata nel proprio paese d’origine. Tanti parlano italiano, alcuni anche il dialetto. Vivono in appartementi che il più delle volte condividono con parenti o amici. Abbiamo ascoltato le voci dei «vu cumprà», non sempre facili da avvicinare, soprattutto quando non si tratta di voler chiudere affari con loro. Mohammed e Alì, raccontano che durante il giorno in estate fanno gli ambulanti «perchè sulle spiagge si guadagna abbastanza bene», poi di sera si muovono seguendo la movida e si piazzano con le loro “bancarelle” lungo le strade dove le persone preferiscono passeggiare. 

Mustafà e Mido, invece, sono meno fortunati, parlano ancora male l’italiano: in inverno racimolano qualche moneta mettendo benzina ai distributori di Capaccio o Agropoli oppure vendendo fazzolettini di carta ed accendini ai semafori. In estate guadagnano poco più di 15 euro al giorno, si svegliano alle 6,30 del mattino, aspettano che passi qualche autobus che li porti ai lidi del Mingardo, dove poi inizia la loro lunga passeggiata, sotto il sole cocente dell’estate, spesso solo con una bottiglina di acqua per dissetarsi sotto l’ ombrellone di qualche bagnante che magari è già andato via.

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