Cilento, da ricoveri per animali ad alloggi suggestivi: ecco come recuperare gli jazzi

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Cilento, da ricoveri per animali ad alloggi suggestivi: ecco come recuperare gli jazzi

«E che te ne fai ri nu jazzo», non dirlo a chi ha le idee ben chiare. «Produrre innovazione tangibile, attraverso il riciclo e il recupero delle strutture e che costeggiano i sentieri del Parco». Spazi da tempo vuoti e malconci che però ancora raccontano storie da quel passato, neanche tanto lontano. Strutture che viste così direbbero poco o niente. Spazi nati per ospitare il ricovero degli animali ma che ora verranno fatti rivivere per diventare luoghi d’accoglienza per i nuovi viaggiatori. L’iniziativa porta la firma dell’associazione culturale Jazzi, che promuove un bando allo scopo di ricercare idee per la valorizzazione e la narrazione del patrimonio ambientale, materiale e immateriale dell’area di Licusati (Camerota) all’interno del Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. In particolare gli jazzi scelti per il concorso sono quattro, tutti nell’area del monte Bulgheria, soggetta a tutela ambientale e paesaggistica sia dall’Ente Parco che dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Salerno e Avellino. 

Il bando, che scade l’11 ottobre 2016, è aperto a tutti senza limitazioni di età e nazionalità: artisti, architetti, paesaggisti, camminatori, naturalisti, creativi, innovatori sociali, designer, studenti, associazioni, comunità locali, semplici cittadini o chiunque sia in grado di elaborare idee coerenti con le richieste del concorso e con le caratteristiche tecniche, prime fra tutte la sostenibilità ambientale. «Le idee dovranno valorizzare l’esperienza della notte nello jazzo e nell’area circostante: una dimensione unica, che richiama più i percorsi nomadici che l’alloggio stanziale».

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