Giornalista cilentano minacciato di morte, denunciato 60enne

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Giornalista cilentano minacciato di morte, denunciato 60enne

Minacce telefoniche al giornalista Vincenzo Rubano: identificato dai carabinieri un 60enne ritenuto responsabile del reato. Si tratta di un residente a Cernusco sul Naviglio finito alcune settimane fa nel mirino di un servizio di denuncia dell’inviato Vittorio Brumotti della trasmissione televisiva ‘Striscia la notizia’. Il giornalista Vincenzo Rubano, storica firma de “la Città” e di “Repubblica”, nonché collaboratore da alcuni anni per la trasmissione televisiva “Striscia la notizia,” era stato oggetto di numerose telefonate anonime con insulti e minacce di morte. La procura di Vallo della Lucania aveva aperto un’inchiesta disponendo l’acquisizione urgente dei tabulati telefonici. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Paolo Itri, sono state svolte dai carabinieri della stazione di Marina di Camerota (agli ordini del luogotenente Massimo Di Franco), che sono riusciti in pochi giorni ad identificare e a denunciare a piede libero il presunto responsabile che dovrà rispondere delle accuse di minacce e molestie.

Secondo la ricostruzione dei militari, diretti a livello territoriale dal capitano Michele Zitiello, il 60enne milanese, voleva intimorire il giornalista Rubano e l’intera troupe di Striscia La Notizia per aver denunciato, nel corso di un servizio tv, l’occupazione abusiva da parte del 60enne di parcheggi riservati agli invalidi. L’uomo nel corso delle telefonate, quasi tutte avvenute durante la notte, aveva avvertito il collaboratore di Striscia e l’intera troupe capeggiata dall’inviato Brumotti “di fare una brutta fine” e “di non fargli fare più questo lavoro”. Soddisfazione per l’esito delle indagini è stata espressa dal giornalista cilentano. «Ringrazio di cuore la Procura vallese e i carabinieri per aver fatto luce in poco tempo su questa questione – ha spiegato Rubano – ma soprattutto per aver dato un importante segnale a tutte quelle persone che con troppa superficialità pensano di poter mettere il bavaglio ai giornalisti”. Da pochi giorni la procura vallese è guidata dal procuratore Antonio Ricci che, ironia della sorte, è proprio un omonimo del fondatore di “Striscia la notizia”.

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