Serie D, a tu per tu con Francesco Sica: capitano della Gelbison di Vallo della Lucania

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Serie D, a tu per tu con Francesco Sica: capitano della Gelbison di Vallo della Lucania

Chi l’avrebbe mai detto una ventina di anni fa quando eravamo dei ragazzini che si sfidavano in partite infinite sull’asfalto della ‘Spes’ e dovevano dribblare anche auto,  tombini e pali della luce con il mitico super santos per arrivare a segnare un gol in porte composte da due pietre, che un giorno io e te ci saremmo trovati uno di fronte all’altro non più per una sfida a calcetto ma per un’intervista. Io giornalista tu calciatore. Inizia così, con questa battuta, l’incontro avvenuto ieri sera tra me ed il giocatore, nonché capitano dell’Asd Gelbison, Francesco Sica. “Si tornava a casa sempre con le ginocchia sbucciate e sudati all’inverosimile, ma quelle partite ce le porteremo sempre nel cuore e vivranno limpide nei nostri  ricordi”; ci si continua a confidare…e una lacrimetta scende giù. Francesco, compagno di infanzia e tuttora  mio grande amico di gioventù accetta volentieri la chiamata dalla redazione e mi accompagna nella sua auto, in un noioso e freddo pomeriggio vallese, per una chiacchierata che non è soltanto la solita intervista, alla quale il nostro capitano è abituato da anni a rispondere, ma è molto di più. È una confidenza, un viaggio nel passato, un aprire il cuore ad un amico d’infanzia. Francesco è un fiume di parole, parole che il talento vallese dosa bene e non spreca, come se la fantasia e l’estro calcistico abbiano trasmesso una sorta di saggezza e tranquillità anche alla sua persona, alla sua essenza. Si parla e si scherza sia dei bei vecchi tempi andati, ma anche delle sue innumerevoli gesta in quella che oramai, è la sua seconda casa, la Gelbison.

Beh, gli anni sono passati, ed ora mi trovo a scrivere di te, Francesco, in questa nostra rubrica “A tu per tu”. Io con la penna (si ho preso scrupolosamente gli appunti sul mio block notes) e tu in veste di calciatore, di capitano della squadra di Vallo, che rappresenta da anni ormai tutto il comprensorio cilentano. Prima dell’intervista di rito, ho voluto rendere partecipi voi lettori di questo simpatico  aneddoto che risale ai tempi della nostra infanzia, per far capire il legame che mi lega a Francesco e per sottolineare la semplicità ed umiltà che lo contraddistingue da sempre, umiltà con cui ha risposto all’invito della redazione a rispondere a tutte le mie domande. Concludo e so che non me ne vorrà. Francè, ho capito che ora sei un campione, capitano della nostra più importante squadra di calcio della zona, ma non posso sprecare questa occasione per renderlo pubblico: da piccoli, contro noi della Spes, ricordati, non hai mai vinto!

La carriera Francesco Sica nasce a Vallo della Lucania il 17 agosto dell’86, cresciuto nelle giovanili della Gelbison, squadra che rappresenta calcisticamente la sua città, Vallo della Lucania,  possiamo dire che non si allontana mai da casa sua, e se lo fa è solo per brevi periodi. Dalla primavera passa giovanissimo in prima squadra dimostrando sul campo ai vari allenatori di turno tutte le sue doti e la sua classe cristallina. È un talento, ambidestro, e col tempo anche gran colpitore di testa. Gioca sempre in attacco, alternando prestazioni da centrocampista ad altre dove viene adoperato come ala, variando dalla destra alla sinistra. Ha fatto il regista, centrocampista, ala e centravanti. In tutti i ruoli ha dato il massimo confezionando tantissime presenze (negli ultimi dieci anni è il calciatore che ha collezionato più presenze con la maglia della Gelbison) in tutte le stagioni e categorie e segnando tanti gol. La sua iniziale esperienza in prima squadra viene interrotta per la cessione alla Salernitana nel biennio 2004-2005, 2005-2006. A Salerno affronta prima il campionato primavera poi la serie C1. Torna nella cittadina vallese nel 2006 aiutando i compagni a fare il salto di qualità ed approdando in serie D dopo un campionato eccezionale condito da un cammino di vittorie e gol fatti senza precedenti.  La serie D per la Gelbison è un evento storico, mai prima d’ora aveva affrontato questa categoria.  In questi nove anni, dal 2006 ad oggi, ‘abbandona’ la sua Gelbison solo per due stagioni. Una a Potenza, nel 2009-2010 giocando la serie C1 e l’altra nel 2011, viene ‘rubato’ dall’attuale Presidente della Gelbison, Angelo Noce e portato a Trentinara per vincere il campionato di Promozione.  Torna nel 2011 quando la Gelbioson sale di nuovo in serie D ed è ormai da quattro anni consecutivi  capitano e leader del gruppo.

Francesco, ora facciamo i seri, e dimmi un po’: come ti trovi quest’anno con compagni e mister?

-Ride- Beh, domanda tosta fin da subito. Per noi calciatori quando si parla del gruppo, ma soprattutto del nostro mister dobbiamo stare sempre attenti a quel che rispondiamo. A parte gli scherzi, il gruppo è affiatato, siamo tutti molto professionali e seri e sia in campo che fuori abbiamo creato un buon feeling. Ad elementi di esperienza e carisma abbiamo anche un folto numero di giovani provenienti dalla primavera. Un ottimo mix in sostanza. Il Mister, Pasquale Logarzo è cilentano come me, e con lui posso dirlo, parlo la stessa lingua. Oltre ad essere un grande allenatore, voglio ricordarlo, ha calpestato da giocatore importanti campi italiani, dando sempre il massimo, e di lui ogni società e tifoseria ha un bel ricordo. Non posso che andare d’accordo con lui, ex centrocampista dal piede vellutato e ora ottimo allenatore.

Bene, cosa ci vuoi dire invece della società?

C’è da fare solo un plauso enorme alla società e a tutto lo staff di cui è composta. Non è facile per una piccola realtà, quale è Vallo della Lucania, disputare un importante e impegnativo campionato di serie D. Voglio ricordare che nel nostro girone ci sono squadre come Cavese, Andria, Potenza, Taranto – e ne cito solo qualcuna- , che hanno un passato di tutto rispetto. La società sta facendo degli enormi sacrifici per mantenere la squadra in questa categoria, e noi calciatori dobbiamo solo ringraziare il Presidente e l’intero Staff per il loro lavoro. 

E per quanto riguarda i tifosi?

Proprio perché la società sta facendo questi sacrifici, il supporto di tutto il comprensorio è fondamentale. Sia per noi calciatori, che vogliamo vedere il ‘Morra’ sempre pieno ed in festa, sia per ringraziare ed aiutare la nostra società. Invito quindi tutti al campo la domenica per starci vicino, perché col sostegno dei nostri tifosi abbiamo sicuramente una marcia in più. Penso con nostalgia ai tempi belli del ‘Total Kaos’, quando ogni domenica, in casa e fuori , la squadra rossoblu era incitata da un tifo assordante. Non dimenticherò mai quelle splendide coreografie degli ultras di Vallo, tutte le corse sotto la curva, le invasioni di campo a fine partita e gli abbracci ed i pianti tutti insieme per vittorie insperate. Spero tornino presto quei tempi, perché io e tutti i miei compagni vogliamo giocare col sostegno dei nostri tifosi. Voglio comunque dire che anche se non sotto uno striscione comune, so che i ragazzi ci sono sempre ed un applauso e un grazie lo voglio fare proprio a loro. Ai fedelissimi che ci seguono ogni domenica, in casa e fuori.

Quale è il vostro obiettivo e cosa vuoi regalare a società e tifosi per natale?

Anche se ci troviamo nelle zone alte della classifica, -con 25 punti sono al quinto posto in classifica, ultimo utile per i play off- l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione è la salvezza.  La squadra è stata costruita per questo e noi calciatori anche se ora ci troviamo in una posizione di classifica che ci permette di pensare a qualcosa di più, lotteremo con umiltà per ottenere i punti salvezza il più presto possibile. Una volta raggiunto l’obiettivo penseremo, gara per gara, a qualcosa di più alto ed importante. Il regalo che voglio fare per natale ai tifosi ed alla società è la vittoria nella prossima gara interna contro il Grottaglie domenica 21 dicembre. Potremo portare a 5 le vittorie consecutive e questo non è poco, anzi per il morale è qualcosa di fondamentale. Tre punti  importanti per allontanarci sempre più dalle zone buie della classifica. Col Grottaglie per noi si tratterà di una sfida salvezza, nonostante i dieci punti che ci dividono in classifica.

Salutiamoci con un’ultima domanda, un po’ cattivella. Parliamo di gol? È tanto che  non vai a segno!

La prestazione della squadra e i tre punti sono ciò che contano. I gol è vero sono importanti, soprattutto per un centrocampista avanzato come me, ma non sono tutto. Contano anche gli assist e la prova generale, di cuore e corsa, che ogni domenica metto in campo, e questo il mister e i compagni lo sanno. Il gol lo ammetto mi manca. Non segno dalla terza partita di campionato. In casa contro la Puteolana, il 21 settembre scorso segnai il mio primo, ed unico gol di questa stagione.  Spero di segnare il più presto possibile, per aiutare la squadra a proseguire questo fantastico cammino.

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