Ospedale Agropoli, Alfieri: «Non mi arrendo finchè non ci sarà restituito ciò che ci è stato derubato»

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Ospedale Agropoli, Alfieri: «Non mi arrendo finchè non ci sarà restituito ciò che ci è stato derubato»

«Come pensa la Regione Campania di risolvere la grave mancanza di strutture sanitarie adeguate per questo territorio? Quali strategie si stanno immaginando? Cosa diventerà la moderna struttura ospedaliera di Agropoli oggi inutilizzata? Perché solo Agropoli è stata sacrificata?». Sono alcune delle domande che il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, attraverso una lettera, ha indirizzato al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro in merito alla vicenda dell’ospedale civile di Agropoli diventato Psaut lo scorso settembre. Il primo cittadino è pronto a dare ancora battaglia sulla vicenda. «Non sono rassegnato – dice – Non mi arrendo, anzi con maggiore determinazione e rabbia lotterò affinché ci sia restituito ciò che ci è stato derubato. La questione non è chiusa, è una problematica che non può essere liquidata ed archiviata facilmente».

Ecco la lettera inviata a Caldoro dal sindaco Franco Alfieri.

«Le scrivo ancora una volta sulla questione della chiusura dell’Ospedale di Agropoli. Lei potrà credere che la questione sia chiusa ma non è così, una tale problematica non può essere liquidata ed archiviata facilmente. Stiamo parlando di un abuso perpetrato a discapito di un intero territorio, stiamo parlando della violazione di un diritto fondamentale dei cittadini qual è quello della salute, stiamo parlando di un’offesa alla dignità di un’intera comunità, di un’azione contraria al principio di solidarietà, di un atto che mina la coesione sociale privando i miei concittadini della speranza e della fiducia nelle Istituzioni. Il tutto per false esigenze di bilancio.

Come si può giustificare questo scempio? Perchè solo Agropoli è stata sacrificata? Perchè si è distrutta la sanità pubblica privando il territorio non solo dell’ospedale ma anche dei servizi di radiologia, laboratorio analisi, del centro trasfusionale, ecc.. Queste sono le domande che i cittadini dell’intero comprensorio si pongono e alle quali lei è tenuto a rispondere!

Io ho le risposte a queste domande. Per l’incapacità della politica e la faziosità dei gruppi non ci sono più sul territorio strutture capaci di svolgere il ruolo fondamentale che l’ospedale realizzava, il tutto a discapito dei più deboli e bisognosi. In questo momento di crisi poi il tutto è ancora più assurdo, le paure e le incertezze sul futuro ci attanagliano e sentirsi defraudati di diritti fondamentali, prospettive, speranze e tutele in nome di pretesti e raggiri, è altamente dannoso per la tenuta sociale.

Rifletta, Signor Presidente, sui drammi che le vostre azioni stanno generando semplicemente per  colpire e ostacolare la crescita di questo territorio. Io chiaramente non sono rassegnato, non mi arrendo, anzi con maggiore determinazione e rabbia lotterò affinché ci sia restituito ciò che ci è stato derubato. Continuerò a fare tutto ciò che posso, a perseguire tutte le strade a mia disposizione, per contrastare questa assurda, faziosa e irresponsabile decisione. Nel frattempo Le chiedo di rispondere con chiarezza alla domanda che ogni giorno i cittadini mi pongono: “come la Regione Campania pensa di risolvere la grave mancanza di strutture sanitarie adeguate per questo territorio? Quali strategie si stanno immaginando? Cosa diventerà la moderna struttura ospedaliera di Agropoli oggi inutilizzata?”. Spero di ricevere presto un suo riscontro così almeno potrò in parte tranquillizzare la popolazione che merita ed esige risposte ed azioni».

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