Vicenda alloggi popolari Sapri, minoranza attacca amministrazione: «Ci rimettono sempre i cittadini»

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Vicenda alloggi popolari Sapri, minoranza attacca amministrazione: «Ci rimettono sempre i cittadini»

Duro l’affondo del gruppo consiliare Insieme per Sapri che commenta la sentenza del Tar di Salerno relativa alla vicenda degli alloggi popolari in località Timpone a Sapri. «Ancora un “successo” dell’amministrazione comunale – tuona il gruppo di minoranza – che riesce non solo a farsi condannare dal tar di Salerno nella vicenda degli alloggi popolari in località Timpone, ma anche a subire una pesante censura da parte del tribunale che evidenzia impietosamente l’assurdo comportamento dell’attuale primo cittadino che usa in due vicende analoghe comportamenti diametralmente opposti, negando, in barba alle più elementari norme della buona educazione, persino la risposta alle legittime istanze degli interessati».

La sentenza

«Mentre infatti lo stesso, si atteggia ad impavido paladino della giustizia – continua il gruppo – ”a prescindere” nella vicenda dell’occupazione degli alloggi popolari in località Cantina, si fa condannare per inerzia nella vicenda dell’occupazione degli alloggi in località Timpone esponendo l’ente che amministra ai costi della nomina di un commissario “ad acta” ed all’inevitabile rimborso dei danni arrecati ai ricorrenti».

«Capiamo bene – conclude il gruppo d minoranza a mezzo stampa – che è estremamente difficile destreggiarsi tra i bisogni e le legittime aspirazioni delle persone interessate alle quali, a tutte indistintamente, va la solidarietà del gruppo di opposizione ma sappiamo anche bene che non gioverà a nessuno l’aver assunto atteggiamenti palesemente contraddittori, aver speculato sulla vicenda in campagna elettorale e non avere avuto infine la capacità di assumere alcuna determinazione. Nasce così l’ennesima infelice vicenda amministrativa che lascerà sul campo “morti e feriti” nella quale sicuramente ci rimetterà in termini socio-economici la cittadinanza tutta. Certo questa vicenda, unitamente alla considerazione che l’amministrazione comunale si fa condannare dal Tar a dare una risposta alle istanze dei propri cittadini, non ci sembra il modo migliore per onorare il titolo di “Città”».

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