Degrado al castello di Marina di Camerota, Scarano:«Non c’è stata la volonta di acquisirlo» (GUARDA IL VIDEO)

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Degrado al castello di Marina di Camerota, Scarano:«Non c’è stata la volonta di acquisirlo» (GUARDA IL VIDEO)

E’ il quarto appuntamento dell’inchiesta sul palazzo marchesale di Camerota, da tanti conosciuto con il nome di castello, che il giornale del Cilento porta avanti cercando di fare luce sulla vicenda oscura a molti. Il bene storico, è lì in balia del degrado e dell’abbandono. Circondato da cumuli di rifiuti e non preso in considerazione da guide turistiche come il professore Salvatore Calicchio che, ha dichiarato in un’intervista rilasciata a questa testata:«Non mi occupo più di immondizia e problemi simili, queste sono cose devono interessare al proprietario e al comune di Camerota. Io i miei turisti li porto altrove».

Il giornale del Cilento ha chiesto un parere a Rino Scarano, cittadino di Camerota, sposato con la nipote di un ex proprietario del palazzo marchesale. Rino è un conoscitore della storia di Marina di Camerota, ha nel cuore il desiderio di vedere il paese cilentano come un fiore all’occhiello per la penisola. Da anni insieme ad associazioni culturali investe il proprio tempo cercando soluzioni per migliorare quello che considera ”un paese meraviglioso”. Rino ha colto al volo l’invito, pur di contribuire al completamento di un puzzle orfano di tanti pezzi ancora. «Nel 1954 – ci racconta il signor Scarano – il palazzo marchesale fu acquistato da Romano Domenico, zio di mia moglie, insieme ad altre due persone. Per un periodo fu adibito ad albergo, poi venduto dopo circa venti anni alla famiglia Camuso». Sacralità e tradizioni si sono quasi consumate nel tempo insieme al palazzo invecchiato e avvilito dall’indifferenza. Rino ricorda la festa della Bambinella e la presa della Bastiglia, due ricorrenza che si tenevano all’interno del palazzo, due feste che aggregavano e accompagnavano turisti e cittadini indietro nel tempo. «Negli anni sessanta – ricorda Rino – all’interno del palazzo marchesale veniva celebrata la presa della Bastiglia ogni 24 del mese di luglio. I turisti francesi in vacanza presso il Club Med a Palinuro, giungevano a Camerota per la celebrazione e si veniva a creare una sorta di connubio fra le due nazioni europee. Poi nel mese di settembre toccava alla festa in onore della Bambinella, che al giorno d’oggi continua ad essere commemorata ma, ahimè, all’esterno del palazzo con una semplice festa in chiesa».

Sciacalli e vandali hanno saccheggiato e distrutto negli anni i beni del palazzo. «C’erano diverse cose dentro al palazzo – afferma Scarano – dai quadri datati, alle vecchie armature tenute lì esposte. Poi ricordo lunghi tappeti e mobili antichi. Ma come si usa fare spesso dalle nostre parti, appena è stato lasciato tutto incustodito, i ladri hanno portato via la merce. Sono pezzi di storia scomparsi per sempre».

Dal 2000 in poi C’è stato sempre interesse da parte della cittadinanza nel vedere il palazzo marchesale ristrutturato ed utilizzato: l’idea era quella di creare all’interno spazi ricreativi come ad esempio un oratorio, la biblioteca comunale e diverse sale congresso. Ipotesi rimaste sempre tali. Ci spiega Scarano che un piccolo tentativo fu fatto subito dopo il 2000, ma tutto andò in fumo:«Nel 2002 partì una petizione per l’acquisto del palazzo ed il comune emise una delibera. Pochi anni dopo, intorno al 2004, la Provincia insieme ad una cordata di enti fra i quali anche il Parco, promise un finanziamento da un milione di euro. I vincoli di bilancio del Parco e di altri enti bloccarono il finanziamento». Questo è il motivo principale per il quale il palazzo è lì, immobile, in disuso, in mezzo ai rifiuti. Ma questo – sempre secondo Rino Scarano – non è il vero motivo:«La verità è che non c’è stata la volontà da parte degli enti sopra citati di acquisire il palazzo marchesale di Marina di Camerota che attualmente è finito in mano ad una banca e quindi ipotecato. Purtroppo rimarrà per sempre l’emblema di questo paese, il ricordo di tempi passati».

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