Marina di Camerota, il Consorzio Turistico Cilento in una nota contro il quotidiano “La Città”

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Marina di Camerota, il Consorzio Turistico Cilento in una nota contro il quotidiano “La Città”

Il presidente del CTC invia una nota sull’articolo apparso sul giornale La Città di giovedì 17 novembre 2011. Nella nota la precisazione del Consorzio che raggruppa 29 strutture ricettive turistiche sul territorio di Marina di Camerota.

In relazione all’articolo apparso sul giornale La Città di giovedì 17 novembre 2011 con il titolo “In regola solo un villaggio su venti – le analisi a Marina di Camerota sugli impianti di depurazione”, il Consorzio Turistico Cilento, che raggruppa 29 strutture turistiche di Camerota, precisa quanto segue.
L’articolo riporta notizie inesatte e confuse, ingenerando su chi legge la netta sensazione che la quasi totalità dei villaggi turistici di Camerota inquina il mare in disprezzo della legge.
Infatti innanzitutto è totale la confusione sul numero dei villaggi controllati la scorsa estate dalla Capitaneria di Porto e dall’ARPAC, parlando prima di 20 e poi di oltre 30 villaggi che presenterebbero valori alterati nelle analisi delle acque in uscita dagli impianti di depurazione. Già su questi dati va fatta quindi assoluta chiarezza, e non invece una artificiosa alterazione per massimizzarne gli effetti negativi in modo da costituire così un fenomeno rilevante e diffuso.
Ma più grave e fuorviante è quando si parla nell’articolo di “………….in pratica le acque che fuoriuscivano dagli impianti di depurazione non venivano efficacemente depurate ma, anzi, al contrario, risultavano altamente inquinanti”. Questa affermazione, fatta non da chi ha effettuato i controlli ma solo dal giornalista che ha scritto l’articolo, è assolutamente falsa, perché non basata sui risultati delle analisi che non hanno detto questo ma solo sull’enfasi giornalistica. Infatti, se tale affermazione fosse stata vera e soprattutto frutto dei risultati delle analisi effettuate, gli organi di controllo (Capitaneria di Porto) e chi ha la competenza dei successivi provvedimenti (Comune) avrebbero dovuto segnalare il tutto alle Autorità Giudiziarie rientrandosi nelle fattispecie di reati penali. Ma le analisi condotte hanno evidenziato probabilmente il superamento (con provvedimenti solo sanzionatori) di limiti tabellari di legge relativi solo ad alcuni parametri sui numerosi che ne vengono controllati, parametri tra l’altro, senza voler scendere troppo nello specifico tecnico, che sono eccessivamente restrittivi, in quanto la normativa equipara le acque reflue in uscita dai villaggi a quelle degli stabilimenti industriali e non, come è generalmente riconosciuto, a quelle degli insediamenti residenziali che hanno limiti meno restrittivi. C’è anche da aggiungere che le acque reflue in uscita dagli impianti di depurazione non vanno poi a mare ma smaltite per sub-irrigazione nel sottosuolo, come da autorizzazioni regolarmente concesse ai villaggi dal competente servizio Ambiente della Provincia di Salerno.
Ed ancora grave e fuorviante è quando si conclude nell’articolo “……………………..i controlli sono scattati la scorsa estate a seguito delle numerose segnalazioni che hanno aiutato i militari ad individuare le fonti di inquinamento e ad intervenire affinchè le condizioni delle acque possano migliorare”. Questa conclusione è assolutamente gravissima, dovendo essere immediatamente confermata con certezza e riscontri tecnici ufficiali o, in mancanza, smentita con chiarezza e con le dovute scuse rivolte alle strutture turistiche. Infatti velatamente si mettono in relazione i due episodi (spiaggia Marina delle Barche, spiaggia Calanca) di inquinamento accaduti alla fine della scorsa estate a Marina di Camerota  con gli impianti di depurazione dei villaggi, individuando questi ultimi come le fonti di inquinamento delle acque marine. Quanto detto in precedenza già serve a smentire palesemente questa gravissima e infondata tesi giornalistica, ma vogliamo solo ricordare a tutti che gli episodi negativi della scorsa estate consistono praticamente in sversamenti diretti a mare di scarichi fognari non trattati e quindi non di acque reflue in uscita da impianti depurativi, le cui cause o fonti sono ancora da individuare ma, con buone probabilità, sono da ricercare altrove per risolvere concretamente il problema senza cadere in affermazioni false e tendenziose.
In conclusione con la presente si diffida il giornale La Città a voler rettificare il contenuto dell’articolo apparso giovedì 17 novembre, che reca affermazioni false e  frutto non del dovere di cronaca, in quanto non basate sui riscontri ufficiali forniti dalle autorità preposte ai controlli ed ai provvedimenti, ma solo di enfasi giornalistica che ha il solo obiettivo di innalzare il tono della notizia anche in danno delle attività svolte dalle imprese turistiche. Si invita inoltre il giornale La Città a voler riportare in futuro il nome del giornalista che scrive, in modo che nell’eventualità si ripetano episodi come quello dell’ultimo articolo, che possano ledere l’immagine ed il ruolo delle imprese turistiche, lo scrivente Consorzio, che ha tra i suoi obiettivi statutari quello di tutelare le aziende turistiche, possa senza indugio intraprendere una immediata azione giudiziaria a risarcimento dei danni subiti.
In ultimo si chiede alla redazione del giornale di voler riportare nell’articolo di rettifica  e smentita  che le imprese turistiche che operano a Camerota sono ben consapevoli della necessità di tutelare la qualità delle acque di balneazione che costituiscono la risorsa primaria per lo svolgimento delle attività imprenditoriali turistiche svolte, ed un loro inquinamento da parte proprio di un impresa turistica sarebbe un vero karakiri che si stenta a credere. Nel contempo le imprese turistiche non accettano lezioni di ambientalismo da chicchesia, né tanto meno da chi possa avere interesse solo di diffondere notizie roboanti con scopi solo personali e non collettivi.
Consorzio Turistico Cilento
Il Presidente
Ing. A.Giuseppe Volpe

 

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