Centola-Palinuro, operai della Yele senza stipendio: spazzatura rischia di rimanere in strada

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Centola-Palinuro, operai della Yele senza stipendio: spazzatura rischia di rimanere in strada

Si rischia il blocco della raccolta rifiuti sul territorio comunale. La Cisal ha annunciato lo stato di agitazione dei dipendenti Yele ed ha chiesto al prefetto della Provincia di Salerno che sia attivata la procedura di raffreddamento ed anche lo scioglimento ed il commissariamento di quei Comuni inadempienti. Lo rende noto la stessa Cisal tramite comunicato stampa. Alla base della decisione ci sarebbe «lo stato di incertezza nell’erogazione dello stipendio dei dipendenti della Yele Spa» e in particolare del Comune di Centola. Quest’ultimo ha provveduto anche ad emanare anche un bando di gara e disciplinare per l’assegnazione del servizio di igiene urbana sul territorio per i prossimi tre anni, che stabilisce che «l’appaltatore, ai sensi dell’art.6 del Ccnl di categoria vigente, deve impegnarsi ad assumere, tutto il personale in servizio presso la ditta cessante, a far data dall’inizio dell’Appalto, con passaggio diretto e immediato, senza soluzione di continuità e mantenendo allo stesso il trattamento economico e giuridico previsto, compresa l’anzianità maturata fino a quel momento come previsto dal Ccnl di settore e per effetto della Legge Regionale vigente».

«Sono 19 le unità che sono richieste sul territorio: 1 addetto alla gestione e coordinamento dei servizi, 1 addetto alla gestione e coordinamento del centro raccolta, 7 addetti alla raccolta e 2 autisti addetti al trasporto, 8 operatori per lo spazzamento al pulizia dell’area cimiteriale. Ma in realtà sono 22 gli operatori impiegati e questo fatto non fa che procurare allarme sociale, in quanto i dipendenti attualmente occupati si chiedono chi di loro sarà escluso», precisano dalla Cisal. «Certamente – proseguono dal sindacato – non è solo il Comune di Centola, tra i Comuni morosi, a dovere delle somme alla Yele, ma ci sono altre situazioni critiche. Molti dei lavoratori percepiscono un magrissimo stipendio essendo in regime di contratto part time e non riescono più a mandare avanti la famiglia». «Per questo – conclude la nota – sollecitiamo tutti gli interessati e coobbligati al pagamento degli stipendi, ad effettuarli entro tre giorni, azzerando i crediti vantati dai lavoratori e fornendo tutti i chiarimenti in merito ad eventuali esuberi. In caso di mancata risposta positiva e risolutiva, si aderiranno le vie legali».

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