Inchiesta su autovelox truccati: assolti i 10 indagati

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Inchiesta su autovelox truccati: assolti i 10 indagati

Nel 2007 esplose il caso che ha portato all’apertura di un’inchiesta dal nome ‘Devious’ per la presunta installazione di autovelox truccati nel Vallo di Diano. E dopo quasi 10 anni le 10 persone indagate sono state assolte poiché il fatto non sussiste. Agli indagati si attribuivano i reati ipotizzabili di usurpazioni di funzioni pubbliche, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, abuso d’ufficio e associazione a delinquere.  Le indagine sono state eseguite dalla procura della Repubblica di Sala Consilina, ma l’attività investigativa è stata affidata alla guardia di finanza del Vallo di Diano. I finanziari, nel corso delle indagini, arrivano a denunciare circa 300 persone in tutt’Italia e il sequestro di numerosi computer, documentazioni della società ‘Garda segnale srl’, rilevatori ottici e tutto ciò che potesse aprire una pista o dare delle prove concrete sull’anomalo funzionamento degli autovelox. Tra i 10 indagati c’era anche Giovanni Landofli, il comandate della polizia municipale di Sant’Arsenio. Gli altri 9 erano comunque in maggior parte vigili urbani, presenti tra i Comuni di San Rufo, Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro). Fu un cittadino di San Pietro al Tanagro a denunciare una strana multa (che non gli risultava) che gli era stata fatta per eccesso di velocità. Dopo questa contestazione partirono le indagini che portarono alla scoperta di autovelox clonati. Sono stati i giudici Rosamaria De Lollis, con Ilaria Giuliano e Vincenzo D’Ambrosio, del tribunale di Lagonegro ad assolvere i vigili dei tre Comuni che ricadevano sotto l’inchiesta ‘Devious’.

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