Derubato mentre fa l’elemosina, «per la donna che mi ha borseggiato provo solo pietà»
| di Biagio CafaroDomenica pomeriggio 20 aprile 2013 Catello Nastro, molto conosciuto ad Agropoli, è stato vittima di un furto. Mentre dava l’elemosina ad una donna, una figlia di questa l’ha derubato del portafogli, ecco il racconto postato sul social network Facebook: «Tornando dal centro sociale polivalente per anziani, nei pressi della Chiesa della Madonna delle Grazie una donna mingherlina, con un bambino in braccio ed altri due al seguito, mi chiede l’elemosina. Le do cinquanta centesimi e dopo tante parole di carità frammiste a benedizioni varie, descrizioni del proprio stato di povertà, tiro fuori dal giubbino un altro euro e glielo offro. Di solito, come pensionato non posso offrire che cinquanta centesimi, ma questa volta faccio una eccezione».
Eccezione però che è costata cara. «Dopo una ventina di metri – continua Nastro – mi accorgo che il mio portafogli, nella tasca sinistra dei pantaloni è assente. Scruto in tutto il corpo, anche nelle parti delicate, ma niente da fare. Il portafogli è scomparso. Ritorno indietro ma anche la disgraziata famigliolasi era dileguata nel nulla. Nel mentre la madre implorava elemosina, la figlia, in età d’asilo o elementare, mi metteva le mani in tasca e si appropriava indebitamente del mio portafogli. Solo dopo dieci minuti mi sono accorto che avevo subito un furto. Da una minore e per di più extracomunitaria. Allora ho pensato alla solidarietà.
Le conclusioni di Nastro. «Non so se questo episodio avrà conseguenze negative nella gestione del mio essere umano disposto alla tolleranza verso i simili. Per la donna che mi ha borseggiato provo solo pietà. Per sfamare i propri figli il borseggio non è legale e nemmeno etico: ma in alcuni casi necessario. Ma ai danni di un pensionato un euro può essere giustificato: cento euro no».
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