Scandali culturali nel Cilento: il Parco taglia i fondi a Velia Teatro

| di
Scandali culturali nel Cilento: il Parco taglia i fondi a Velia Teatro

«Questa è una manifestazione importante perché ci ricorda che nel piattume di questa Italia, dove la politica, sia essa di destra o di sinistra, invece di valorizzare la cultura tende a distruggerla ormai da 30 anni e da 20 anni in maniera massiccia, c’è chi apprezza ancora il teatro».

E ancora, «Manifestazioni come VeliaTeatro fanno ben sperare in un attaccamento alla cultura da parte di pochi ma buoni a differenza dei tanti che non si rendono conto dello stato in cui grava la cultura in Italia e spero che manifestazioni del genere prendano sempre più piede, perché dobbiamo ricordare che il Cilento non è solo cultura gastro-duodenale e le persone dovrebbero rendersi conto che non va cibata solo la parte inferiore del corpo, lo stomaco, ma anche quella superiore: la testa».

Con queste parole il regista Ruggero Cappuccio presenziava a Velia Teatro nel 2010.

Da bravi cilentani potremmo dire “c’ha purtat arocchio”. E invece in questi casi il malocchio c’entra poco, quando sono le istituzioni a prendere decisioni scellerate come quella di tagliare i fondi a manifestazioni del genere.

Perché, a quanto pare, alla richiesta di fondi per questa stagione 2012, il Parco non ha ancora dato risposta.

Velia Teatro, una manifestazione già martoriata sotto questo punto di vista l’anno scorso, costretta a “rifugiarsi” in soli sei spettacoli affidati a due soli soggetti teatrali. E senza cadute di stile dal punto di vista qualitativo, nonostante le difficoltà economiche.

Velia Teatro rappresenta nel Cilento uno dei pochi, pochissimi appuntamenti culturali con C maiuscola, per organizzazione e qualità degli spettacoli proposti. Senza voler considerare il risalto che dà a una delle aree archeologiche più importanti del mondo, e cioè quella dell’antica Elea-Velia, patrimonio storico-culturale dal punto di vista architettonico, storico e umanistico (potremmo ricordare Porta Rosa, caso unico al mondo di arco greco, o il fatto che sia stata patria di Parmenide e Zenone; e tanto altro).

Allora perché lasciare al proprio destino una manifestazione del genere? Perché operare tagli in questo senso? E perché i cilentani, il popolo cilentano, non si indigna?

Sono anni ormai che, come appassionato e come reporter, seguo Velia Teatro, ed è triste constatare quanta poca partecipazione ci sia da parte del popolo cilentano. La platea è gremita di “stranieri” e non da persone del posto, che dovrebbero essere i primi a sostenere manifestazioni culturali del genere.

Rimane quindi in dubbio questa edizione 2012 del festival (la XIII, nel caso si riuscisse ad organizzarla).

«è, e non è possibile che non sia… non è, ed è necessario che non sia»
(Parmenide, Sulla Natura, fr. 2, vv 3;5 – raccolta DIELS KRANZ / fonti: Simplicio, Phys. 116, 25. Proclo, Comm. al Tim.)

Non resta che aspettare e vedere se Velia Teatro “sia” o meno.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata