Incendi devastano il Vallo di Diano, Marciano: “solo nel 10 per cento opera di piromani”; intanto Montesano brucia

Grazie alle temperature record dell’estate più calda degli ultimi anni continua il dramma incendi nel Vallo di Diano e continua l’impietosa conta dei danni.

Le aree più compite secondo il Corpo Forestale dello Stato sarebbero Polla e Padula.

Nel complesso la situazione parrebbe migliorata anche se rimane di grave complessità; intanto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli dichiara a Sky tg24: “Con i fondi previsti nel 2013 non si potranno garantire i servizi dei canadair contro gli incendi.

Quando si interviene con i canadair – continua Gabrielli – è già tardi poichè il danno provocato dall’incendio è ingente; Si deve intervenire con una seria attività di prevenzione sul territorio, ma per risolvere il problema alla radice – conclude – si deve lavorare sulla cultura e coinvolgimento della gente, è molto più faticoso ma più concreto”.

E’ l’intero Paese ad essere afflitto dall’emergenza incendi, interi ettari di territorio boschivo sono andati in fumo solo negli ultimi giorni e la maglia nera di questo triste primato è toccata alla Camapania con 1490 ettari di vegetazione distrutti dalle fiamme a partire dal primo agosto, ma c’è chi replica a questo triste primato, il consigliere regionale per l’Agricoltura Vito Amendolara dichiara: “Gli ettari di vegetazione bruciati quest’anno nel mese di agosto sono 100 in meno rispetto all’anno scorso”.

Ma l’aspetto ‘dolo’ non parrebbe l’unica causa del disastro il vicequestore del Corpo Forestale dello Stato, Angelo Marciano così commenta:”Prima c’era piu’ gente che si prendeva cura di boschi e campagne”, spiega Marciano. In Campania la Forestale ha dislocato diverse pattuglie per servizi di appostamento, per bloccare i piromani che sarebbero ”solo nel 10 per cento dei casi responsabili degli incendi”.

Gli aggiornamenti

E adesso tocca a Montesano sulla Marcellana.

I mezzi della Protezione Civile e squadre antincendio sono all’opera sul Monte Annunziata per avere ragione del nuovo incendio.