Caso Mastrogiovanni, arringa della difesa: «Denunciamo processo mediatico che ha già condannato»

«Dobbiamo denunciare il secondo processo mediatico e politico che da tre anni ha già condannato e condizionato. Nel binario parallelo del processo sul caso di Franco Mastrogiovanni si sta assistendo ad un processo che rischia di svilire le garanzie istituzionali a svantaggio delle esigenze di giustizia, mettendo in risalto le esigenze giornalistiche». Queste le parole dell’avvocato Francesco Bellucci, legale della difesa. E’ iniziata così, con un duro attacco ai media e ai giornalisti, l’arringa di Bellucci, legale degli imputati Antonio Luongo e Alfredo Gaudio, due dei 12 infermieri accusati nel processo in corso.

Proprio in queste ore si sta svolgendo, presso le aule del tribunale di Vallo della Lucania, una tra le ultime udienze sul caso Mastrogiovanni. Con quella di lunedì, infatti, si è entrati nel vivo della terza parte del processo, con le arringhe dei difensori degli imputati ai quali è contestato il reato di sequestro di persona, morte come conseguenza di altro delitto e falso ideologico ( per i soli sei medici).

A partire dalle 21:00 a «Che tempo che fa», programma su Raitre, Luigi Manconi, docente universitario di Sociologia e presidente dell’associazione “A buon diritto”, racconta la storia di Francesco Mastrogiovanni, l’insegnante elementare di Castelnuovo Cilento, sottoposto, il 31 luglio 2009, a trattamento sanitario obbligatorio e morto il 4 agosto, dopo 82 ore di contenzione.

A breve altri aggiornamenti sull’udienza in corso.

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