Trentova, l’ultimo lembo naturale di Agropoli non trova pace

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Trentova, l’ultimo lembo naturale di Agropoli non trova pace

Si è tenuto  ieri, 21 aprile 2012, presso l’Aula Consiliare del Comune di Agropoli  un incontro – dibattito sul tema “Valorizzazione dell’area naturale di Trentova e Tresino come strumento di sviluppo del territorio”.
L’evento, promosso dal circolo Legambiente “Cilento Verde” di Agropoli insieme a Legambiente Campania, col patrocinio del Comune di Agropoli e dell’Ente Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ha lo scopo di far il punto sullo stato delle iniziative in atto sul territorio di Tresino, promosse dal Parco e dai comuni di cui l’area fa parte e per promuovere la nascita di un Centro visite con lo scopo di tutela, valorizzazione e promozione dell’area di Trentova e Tresino.
Di fatto si torna,  come sul luogo del delitto,  su una vecchia e annosa questione che da anni attanaglia il Comune di Agropoli: “come cementificare anche Trentova ?”. Prima l’INSUD con i suoi 80 mila mc, poi il Club Med, adesso Italia Turismo spa, non si intravede  nulla di nuovo sotto il cielo.
Tra gli ospiti presenti, Michele Buonomo e Pasquale Raia, rispettivamente presidente e responsabile Aree Protette di Legambiente Campania Onlus, il presidente del Parco Amilcare Troiano e il direttore Angelo De Vita, i sindaci Costabile Spinelli e Francesco Alfieri.
Bene ha fatto Legambiente ad approfondire l’annosa vicenda che vede grandi interessi sovrapporsi nelle proprietà e nelle aspettative, non a caso in estate su questa bellissima baia si riversano milioni di bagnanti creando un carico insopportabile per l’ambiente e la qualità delle acque. Come hanno giustamente osservato i cittadini di Agropoli sarebbe meglio una gestione meglio organizzata, con un accesso a pagamento (come avviene nell’oasi dello Zingaro in Sicilia) con la possibilità di offrire opportunità di lavoro per i giovani di Agropoli, piuttosto che pensare a faraonici progetti di “alberghi diffusi”  e “impianti da golf”,  inidonei e inadeguati alla qualità dei luoghi e funzionali sempre ai vecchi  progetti di “cementificazione”.
Il Club UNESCO Elea ha richiesto copia dell’accordo tra Ente Parco del Cilento e i Comuni di Agropoli e Castellabate per esaminare la compatibilità delle ipotesi di intervento con il riconoscimento dell’area nella lista nel Patrimonio Mondiale e nelle Riserve di Biosfera ricordando che l’area interessata è un sito di interesse comunitario. Privarsi anche di questi riconoscimenti sarebbe per Agropoli un grave danno per l’economia turistica e  per le future generazioni.

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