Consiglio comunale di Capaccio: via al consuntivo 2013

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Consiglio comunale di Capaccio: via al consuntivo 2013

Venerdì 20 dicembre, a Capaccio, presso l’aula consiliare del Comune nella ex pretura, si è svolto il consiglio comunale. Tra gli ordini del giorno approvati i provvedimenti relativi al regolamento Tarsu, l’approvazione di debiti fuori bilancio, l’adesione alla Carta Europea per l’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale e i provvedimenti riguardanti il distretto sanitario. 

Regolamento Tarsu. Il consiglio comunale ha provveduto a chiarire alcuni articoli del regolamento Tarsu, tra questi il fatto che non sono tassabili le aree scoperte che non possono produrre rifiuti per la loro natura o per il particolare uso cui sono stabilmente destinati. Non sono tassabili le aree dove si formino rifiuti tossici e nocivi quando esse siano distintamente delimitate e non sono tassabili le superfici non produttive di rifiuti quali piscine e le aree di pertinenza limitatamente a quelle strettamente connesse all’utilizzo dell’infrastruttura per un massimo di 5 metri lineari intorno alla piscina. Gazebo e tettoie sono da intendersi equiparati alle aree scoperte, a meno che non si tratti di aree operative esterne; per gli esercizi con attività plurime (ad es. alberghi con ristorante, teatro, sale convegni, palestre ecc.) è possibile l’applicazione della tassa con tariffazione diversa a seconda della destinazione d’uso per categorie e sottocategorie omogenee; la tassazione relativa a balconi e terrazzi di strutture ricettive, tenuto conto che non vengono utilizzati nel periodo invernale, viene scontata del 50%. «Tenendo conto della difficile situazione finanziaria in cui versa il Paese, al fine di combattere l’evasione e l’elusione fiscale – fa sapere l’amministrazione – il consiglio ha approvato di determinarsi sulla possibilità di elevare la rateizzazione a 72 rate per le somme più ingenti».

Debiti fuori bilancio. Il consiglio comunale ha riconosciuto due debiti fuori bilancio che ammontano rispettivamente a 540 mila e 217 mila euro. «Si tratta – si legge nella nota – in entrambi i casi di debiti ereditati dalle passate amministrazioni comunali». Il primo è relativo ad un suolo in viale della Repubblica, di proprietà di due signore, espropriato negli anni Ottanta per la realizzazione di case popolari. Il debito è riguarda il risarcimento danni per illegittima occupazione del fondo (il Comune non versò gli indennizzi quantificati all’epoca), interessi legali e per rivalutazione, per indennità di occupazione legittima spettante alle appellanti, interessi e spese del Ctu del primo giudizio. Con l’approvazione della delibera non viene riconosciuta la legittimità del debito, lasciando impregiudicato il diritto per l’ente ad ulteriori impugnazioni del debito stesso, ma il riconoscimento viene effettuato per evitare ulteriori spese e interessi. Il secondo provvedimento riguarda il riconoscimento del debito per acquisizione di beni e servizi a favore di una ditta di costruzioni in base ad un accordo bonario siglato tra il segretario generale del Comune Andrea D’Amore e l’amministratore unico della ditta. Il debito è relativo al ristoro dei danni lamentati per il fermo dei lavori della pista ciclabile Foce Sele – Torre di Mare nell’anno 2005.

Adesione Carta Europea per l’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale. In consiglio è stata anche approvata l’adesione del Comune di Capaccio Paestum alla  “Carta Europea per l’uguaglianza e la parità fra donne e uomini nella vita locale” redatta dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, in collaborazione con numerosi partner e sostenuto della Commissione Europea, nell’ambito del 5° Programma d’azione comunitario per la parità tra donne e uomini. Il documento si rivolge agli enti locali e regionali d’Europa, cioè alle istituzioni più vicine ai cittadini, con l’obiettivo di introdurre la parità di genere nella vita di tutti i giorni in ambito locale.

Provvedimenti riguardanti la sede del distretto sanitario. Infine, è stata approvata una delibera con cui si chiede all’Asl Salerno, ambito 3, di collocare la sede del distretto sanitario n. 69 e delle relative strutture di presidio sanitario, nell’immobile di proprietà della stessa Asl nella struttura ex Rsa in località Pazzano. Il Comune propone di assumere a suo carico la compartecipazione agli oneri che saranno necessari per rendere l’immobile idoneo alla destinazione di nuova sede del distretto sanitario. La collocazione del distretto sanitario a Pazzano era già stata richiesta con due delibere precedenti perché risponde agli interessi della popolazione servita dal distretto. Non comporta oneri di locazione e risponde pienamente ai principi di risparmio ed economicità gestionale da parte dell’Asl Salerno. Il Comune, inoltre, per facilitare e consentire il raggiungimento della struttura, ha già istituito il servizio di trasporto urbano che potrà essere ulteriormente potenziato per rispondere ad eventuali maggiori esigenze dei cittadini. Si ritiene, infatti, che la collocazione del distretto a Pazzano non contrasterebbe con il decreto del Ministero della Salute del 9 ottobre 2013 in base al quale tale sede è stata ritenuta idonea ad ospitare una struttura sanitaria extraospedaliera per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.

«A seguito degli accertamenti effettuati dalla Soget e alla luce di numerose richieste da parte dei cittadini, abbiamo ritenuto opportuno chiarire alcuni aspetti del regolamento Tarsu suscettibili di controversie anche legali. – spiega il sindaco Italo Voza – Con la delibera relativa ai debiti fuori bilancio, portiamo finalmente a conclusione due questioni che si trascinano da anni e che hanno visto aumentare in maniera cospicua le spese a carico del nostro ente per cause ed avvocati. Vogliamo che sia chiaro che oggi la nostra amministrazione si assume l’onere di pagare questi debiti causati dalle passate amministrazioni e che inevitabilmente ricadranno anche sui cittadini. Ma è nostro dovere sottoporre la documentazione alla Corte dei Conti per capire a chi realmente spetta risarcire l’ente e i cittadini. Mi dispiace che i consiglieri di opposizione non abbiano compreso l’importanza di questo provvedimento, scegliendo di lasciare l’aula anziché essere solidali con gli interessi dei cittadini. Infine, abbiamo chiesto ancora una volta la collocazione della sede del distretto sanitario nella struttura in località Pazzano. Oggi la struttura è già facilmente raggiungibile grazie al servizio di trasporto urbano. Inoltre ciò consentirebbe all’Asl di Salerno di risparmiare i costi relativi al pagamento del fitto dell’attuale sede a Capaccio Scalo».

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