Massacra di botte la moglie dopo una lite per gelosia, lei muore dopo 6 mesi: arrestato

| di
Massacra di botte la moglie dopo una lite per gelosia, lei muore dopo 6 mesi: arrestato

A distanza di due anni dalla morte di Angela Della Torre, per la procura di Vallo della Lucania, coordinata dal procuratore della Repubblica Paolo Itri, il responsabile c’è ed è il marito. Martedì mattina i carabinieri della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Francesco Manna, hanno arrestato M.L., 55enne di Castellabate, sulla base dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Vallo della Lucania. L’uomo è ritenuto responsabile della morte della moglie avvenuta nel dicembre 2015. L’accusa è di omicidio preterintenzionale aggravato.

I fatti risalgono al maggio 2015, quando la donna, 50 enne di Castellabate e madre di 4 figli, era stata ricoverata in prognosi riservata al pronto soccorso delll’ospedale di Vallo della Lucania per un trauma cranico subito durante una lite familiare avvenuta a casa. Un quadro clinico grave, che è andato man mano aggravandosi, fino al tragico epilogo del 30 dicembre 2015 quando la donna è morta all’ospedale di Benevento, senza mai aver ripreso conoscenza. Gli inquirenti hanno ricostruito la vicenda tramite l’analisi dei tabulati telefoni e le intercettazioni. E’ emerso che tra i due i litigi andavano avanti da tempo, e che nel corso della serata avrebbero iniziato a discutere per banali motivi di gelosia, della donna nei confronti del marito. Agli inquirenti è stato chiaro sin da subito che si fosse trattato di violenza consumata tra le mura domestiche. Nonostante il marito abbia raccontato ai carabinieri che la moglie si era procurata la ferita cadendo dalle scale della sua abitazione di Castellabate.

L’uomo, invece, avrebbe massacrato di botte la donna e poi sbattuto violentemente il capo contro il muro. Un omicidio che si è consumato nell’ambito di dissidi che andavano avanti da molto tempo, anche se non c’erano mai state denunce. Per la procura vallese, le modalità del fatto avrebbero potuto far sostenere che si trattasse di omicidio volontario. Di certo un episodio di violenza inaudita ed efferata. Le indagini, a cui hanno preso parte i carabinieri della stazione di Santa Maria di Castellabate, sono state difficili anche per il contesto familiare nel quale è avvenuto il fatto. «Dispiace dirlo – ha detto il procuratore generale Itri – ma i familiari non hanno mai contribuito in modo utile alla ricostruzione dei fatti». Nessuno era in casa quando è avvenuto il litigio, i quattro figli erano fuori, uno forse all’estero. 

Il video della conferenza stampa


©

Consigliati per te

©Riproduzione riservata