Un economista sceglierà il nuovo presidente del Parco: il neo ministro all’Ambiente Galletti

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Un economista sceglierà il nuovo presidente del Parco: il neo ministro all’Ambiente Galletti

Prima il termine ultimo entro fine anno, poi febbraio. Quel che è certo è che c’è attesa per il rinnovo dei vertici del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’ente, infatti, a breve, dovrebbe avere un nuovo presidente e un nuovo direttivo che scende da 12 a 8 membri. E da mesi è già partito il toto nome, che all’inizio dava per preferito Carmelo Conte. Poi l’attenzione si sarebbe spostata su Vincenzo Pepe, presidente nazionale di Fareambiente, e Marcello Feola, ex assessore ai Lavori pubblici della provincia di Salerno e persona gradita al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. E mentre alcune associazioni locali ambientali e del terzo settore riuniti sotto il comitato Parco e Territori (Copat) hanno avanzato tre nomi, quello del naturalista Frassinet, del geologo Franco Ortolani e dell’urbanista Pietro Laureano, la rete dei cittadini del Parco, invece, spinge per la presidenza al giornalista enogastronomico Luciano Pignataro. Insomma davanti la sede del Parco a Vallo della Lucania, c’è la fila degli aspiranti alla poltrona occupata per 5 anni da Amilcare Troiano.

I cittadini del Parco Sabato 22 febbraio l’incontro a Vallo della Lucania organizzato dai ‘Cittadini del Parco’, presenti anche membri del Copat. Durante l’incontro la testimonianza di quelle che sono le realtà locali, le eccellenze, ma anche le difficoltà enormi per poter continuare a lavorare in un territorio martoriato come quello del Cilento e Vallo di Diano, non a caso il tema dell’incontro ‘Possibilità di sviluppo del Parco… senza frane’.

Carte in tavola che cambiano, o forse no, con le ultime novità politiche nazionali. Il cambio di Governo, da Letta a Renzi, e quindi il cambio di chi dovrebbe nominare il presidente del Parco, ovvero il ministro dell’Ambiente. Si è passati quindi da Andrea Orlando, che ora è stato ‘promosso’ ministro della Giustizia, a Gian Luca Galletti.

Gian Luca Galletti esponente dell’Unione di Centro, già sottosegretario all’istruzione nel Governo Letta è ora il personaggio chiave per la nomina del presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il quale, dopo il parere del presidente della Regione Campania dovrà scegliere chi guiderà il Parco per i prossimi cinque anni.

La carriera Galletti non sembra affatto un esperto di tematiche ambientali, ma piuttosto un economista scuola Dc. Laureato in scienze economiche e commerciali all’università di Bologna, sposato con 4 figli. Consigliere comunale a Bologna dal 1990 al 2009, nelle liste della Dc prima e in quelle del Ccd e nell’Udc poi, assessore al Bilancio dal 1999 al 2004, Gian Luca Galletti è stato nell’Alta commissione ministeriale di studio per la riforma della finanza pubblica (2003-2005). Poi consigliere regionale dell’Emilia-Romagna per un anno, è approdato alla Camera nel 2006, divenendo capogruppo dell’Udc nel 2012. «E’ per me un grande onore ma anche una grande responsabilità. Credo che sia una sfida per il mio partito, l’Udc, e per il Paese», ha detto il neoministro commentando nel corso del congresso del partito all’auditorium della conciliazione a Roma la sua nomina.

Il pensiero di Galletti Per capire il pensiero di Galletti bisogna risalire alle dichiarazioni in merito al referendum sull’acqua pubblica: «I partiti che hanno sostenuto il referendum sull’acqua e le regioni che hanno proposto ricorso alla Corte Costituzionale si devono ora assumere la responsabilità di aver causato un danno enorme al Paese nel suo momento più difficile. L’annullamento della normativa sui servizi pubblici locali provocherà un danno gravissimo in termini di crescita. La concorrenza in questi settori strategici, è azzerata e si ritorna all’affidamento diretto a società totalmente partecipate dai comuni. Si moltiplicheranno ancora proprio quelle società inefficienti che sono l’emblema della lottizzazione politica. L’Udc con responsabilità aveva denunciato questo pericolo ai tempi del referendum con una posizione poco conveniente da un punto di vista elettorale, ma giusta per il Paese».

Mentre sul tema del nucleare, nel 2010 quando era candidato alle regionali in Emilia Romagna ha dichiarato: «Se mi dimostrano che in tutta Italia il sito più sicuro e più economico è in Emilia-Romagna io non avrei timore a metterlo in Emilia-Romagna».

Galletti ha già detto che tra le sue priorità come ministro dell’Ambiente c’è il dissesto idrogeologico del territorio italiano

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Twitter @BiagioCafaro

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